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K-Superstizioni

La superstizione è una credenza di natura irrazionale che può influenzare il pensiero e tal volta la vita delle persone che la fanno propria.

Ogni Paese ha le proprie credenze e, come per noi esistono oggetti o azioni che, secondo antiche leggende radicate nella cultura popolare, sono capaci di attirare fortuna o sfortuna, anche in Corea sono diffuse tali credenze. Se volete sapere quali strani o affascinati segreti si nascondono dietro le superstizioni coreane, continuate a leggere il nostro articolo!

Cosa porta fortuna?

Sognare maiali

In Corea, il maiale è simbolo di fertilità, salute e ricchezza, questo perché in cinese il carattere di “maiale” 猪 (zhū) ha una pronuncia simile a quella del carattere di “giada” 玉 (yù), pietra che, anticamente, era più preziosa dell’oro, veniva considerata la pietra nobile per eccellenza e si diceva che fosse dotata anche di poteri soprannaturali.

In Corea, sin dall’antichità, possedere un maiale era una vera e propria fonte di ricchezza, tanto che fino agli anni ’70 i maiali erano così costosi che gli studenti potevano pagare le tasse d’ingresso universitarie vendendone uno, quindi ecco perché sognare un maiale è considerato un segno di buon auspicio! È forse questo uno dei motivi per il quale esistono salvadanai a forma di maialino?!

Sognare la propria morte

I coreani credono che sognare la propria morte non sia poi così negativo, anzi, pensano che questo porterà fortuna nella vita reale! Un po’ come da noi in quanto si crede che sognare la morte di qualcuno sia positivo perché in realtà gli si sta allungando la vita.

Sognare che un evento negativo accada ad un amico

Al contrario, se avete sognato che qualcosa di brutto accadeva ad un vostro amico, mi raccomando non raccontate a nessuno ciò che avete sognato prima di mezzogiorno! In Corea si crede, infatti, che se si racconta un sogno prima di mezzogiorno, qualcosa di brutto accadrà alla persona sognata.

Sognare la cacca

La “cacca” non è un argomento tabù in Oriente, anzi, non è insolito trovare musei dedicati a questo tema, gadget o cafe (iconico il 또옹카페 Poop Cafe ad Insadong)!

Ricordiamo tutti in Pechino Express 8 la sfida al “Museo del WC a Suwon, conosciuto anche come Mr. Toilet House”.

Non dovreste, quindi, sorprendervi nel leggere che, per i coreani, sognare la cacca (o anche una toilet) rappresenti un segno di buon auspicio.

Comunque, tutte (o quasi) le superstizioni sono fondate, se pur in minima parte, su spiegazioni logiche ed anche questa ne ha una! Infatti uno dei fertilizzanti più usati fin dai tempi antichi è il letame: riuscire ad avere molto letame significava poter fertilizzare al meglio i propri terreni e quindi avere un raccolto più sano ed abbondante. Di conseguenza, non è poi così assurdo che la cacca diventi un simbolo di prosperità e buona fortuna, non trovate?

Numeri fortunati

Ogni paese, di solito, ha dei numeri legati all’immagine della sfortuna o della fortuna, per esempio in Italia abbiamo il 13 e il 17 o, seguendo la tradizione cristiana, il 3.

Sebbene molti di voi sapranno che in Corea, come anche in Giappone e Cina, il numero 4 sia visto come numero sfortunato, in quanto la sua pronuncia ricorda quella della parola “morte”, non molti di voi sanno quali siano invece i numeri porta fortuna.

In Corea i numeri considerati di buon auspicio sono il 3, 7 e 8. Perché?

Il 3 racchiude in sé tre importanti elementi, il cielo (dal cinese, 天 tiān), la terra (地 dì) e l’uomo (人 rén), e per di più i coreani pensano che sia il numero che rappresenti equilibrio e stabilità.

Invece, il 7 viene considerato un numero fortunato per influenza della cultura occidentale (vedi il 7 nell’antica Roma o nella tradizione cristiana).

I coreani fanno spesso riferimento a questi 3 numeri anche nella quotidianità, per esempio, si pensa che in una coppia avere 3 o 7 anni di differenza sia di buon auspicio per la durata della relazione, o si cercano spesso di organizzare matrimoni che abbiamo il numero 8 all’interno della data.

Un altro utilizzo del numero 3 è durante gli esami: spesso nei test a risposta multipla può capitare di essere indecisi su quale risposta dare, per i coreani questo non rappresenta un problema, perché la loro scelta ricadrà sulla terza risposta!

Quindi anche voi la prossima volta se siete indecisi su quale risposta dare, provate a scegliere la numero 3, vi porterà “sicuramente” fortuna ㅋㅋㅋ!

Vedere una gazza il primo giorno dell’anno

In Corea del Sud, la gazza viene considerata “ufficiosamente” l’uccello che rappresenta la Nazione, infatti diverse città coreane e regioni la utilizzano come simbolo rappresentativo, questo perché si crede che questo uccello sia portatore di buone notizie.

Infatti, vedere una gazza la mattina del primo giorno dell’anno (sia dell’anno solare sia quello lunisolare del calendario cinese) porterà molta fortuna alla persona per tutto il corso di quell’anno: in realtà, c’è chi dice che questo non vale solo per il primo dell’anno ma che porti fortuna anche in una giornata qualsiasi.

Nella cultura coreana, inoltre, se una gazza gracchia davanti ai gradini della porta di casa, allora quello stesso giorno un ospite inatteso vi farà visita portando con sé una gran fortuna.

Parlando sempre di volatili, i corvi invece sono visti come portatori di sventura e vederli al mattino sarebbe di malaugurio per il resto della giornata: questa credenza è data anche dal fatto che, nell’antichità, i corvi erano considerati simbolo di presagi di morte.

Traslochi fortunati

Se state traslocando e inizia a piovere, invece essere arrabbiati, rallegratevi: le gocce di pioggia vi porteranno fortuna, ricchezza e benessere!

E mi raccomando, non lasciate la vostra casa precedente super ordinata e pulita, altrimenti gli spiriti si accorgeranno che state andando via e verranno con voi nella nuova casa: se, invece, non pulite tutto perfettamente gli farete credere che siete ancora lì!

Se invece degli amici coreani vi invitano alla festa di inaugurazione della loro nuova casa, portategli della carta igienica, del detersivo o dei detergenti, apprezzeranno molto perché sono grandi portafortuna in caso di traslochi.

Prima di dare un esame, se si vuole avere un buon esito ecco la regola da seguire

Mangia “yeot”, una sorta di caramella a base di riso molto appiccicosa, o “ddeok”, un dolce di riso anch’esso particolarmente appiccicoso, considerato un ottimo porta fortuna in quanto i coreani pensano che la natura appiccicosa di questi dolcetti aiuterà tutte le cose che avete studiato a rimanere incollate al vostro cervello.

Al contrario non bisogna assolutamente mangiare prima di un esame “miyeoggug” una zuppa a base di alghe: infatti, diversamente della natura appiccicosa dei dolci sopracitati, le alghe sono viscide e scivolose, quindi i coreani credono che mangiarle prima di un esame faccia scivolare via tutte le conoscenze acquisite dalla vostra mente, così come lo sarà lavarvi i capelli il giorno prima di un esame!

Cosa porta sfortuna?

Usare l’inchiostro rosso

In passato, l’inchiostro rosso in Corea del Sud veniva usato per scrivere i nomi dei defunti sul registro di famiglia e sulle lapidi, per tenere lontani gli spiriti demoniaci; inoltre, veniva anche usato per scrivere nei certificati il nome dei condannati a morte.

Scrivere il nome di qualcuno in rosso portava molta sfortuna: significava che quella persona sarebbe venuta a mancare presto o che qualcuno desiderava che non ci fosse più.

Ancora oggi molti coreani lo considerano un gesto di estrema maleducazione in quanto sarebbe come augurare la morte.

Buon compleanno!

In Italia, di solito, evitiamo di festeggiare o fare gli auguri il giorno prima del compleanno in quanto si crede che porti sfortuna, mentre in Corea, invece, è completamente l’opposto: il compleanno va festeggiato prima o il giorno effettivo in cui si è nati, se festeggiato dopo, si pensa porti sfortuna.

Regalare orologi

Per rimanere in tema di compleanni, se state pensando di regalare ad un vostro amico un orologio vi consiglio di ripensarci!

Infatti, i caratteri cinesi che si usano per “regalare un orologio” hanno anche il significato di “partecipare a una veglia funebre”, è dunque per questo motivi che per i coreani simboleggia sfortuna, e non viene mai regalato.

Regalare scarpe

Questo dono è sicuramente da evitare, soprattutto con la propria dolce metà a meno che non vogliate essere lasciati, in quanto regalandole delle scarpe essa scapperà da voi proprio con quelle!

In realtà, ci sarebbe un modo per aggirare questa credenza, cioè chi riceve scarpe in regalo dovrà dare indietro un piccola somma di denaro (anche pochi centesimi), in questo modo non sarà più un regalo, ma sarà come se in qualche modo la persona lo “ricomprasse”.

P.S. dite che saranno d’accordo i protagonisti dei nostri amatissimi K-drama con quanto detto sopra?

Riso, bacchette e incenso

Quando siete a tavola con altre persone, non infilzate mai le bacchette nel riso perché questo ricorda i bastoncini di incenso che vengono infilati in una ciotola piena di sabbia ai funerali come “cibo” per gli spiriti. I vostri commensali potrebbero non apprezzare il collegamento con morte e funerali e tale gesto sarebbe considerato come segno di maleducazione nei loro confronti.

Fischiare di notte

Un’altra cosa da non fare mai è sicuramente quella di andarsene in giro a fischiettare di notte. A quanto pare questo suono attira gli spiriti malvagi e di conseguenza la sfortuna che potrebbe perseguitarti fino a casa.

Il colore del lutto

Non legarti mai i capelli con nastri bianchi: visto che in Corea rappresenta il colore del lutto, potreste attirare la morte fin in casa vostra!

Ventilatore assassino!

Questa è sicuramente una delle superstizioni più assurde che leggere ma anche quella che probabilmente vi farà più sorridere: non si conosce bene l’origine di tale credenza ma, a quanto pare, si dice che i ventilatori in Corea abbiano causato varie morti.

Per i coreani, non è che il ventilatore causi la morte in tutte le circostanze, ma solamente nel caso in cui si dorma con porte e finestre chiuse e ventilatore acceso. Secondo questa credenza popolare, il ventilatore, muovendo l’aria intorno al viso della persona dormiente, le impedisce di respirare normalmente fino all’asfissia causata della mancanza d’ossigeno.

Non esistono dati scientifici che possano dimostrare la veridicità di questa superstizione, tuttavia, i coreani continuano ancora a temere “la morte da ventilatore”, tanto che molti ventilatori elettrici hanno dei timer proprio per evitare che rimanga acceso per tutta la notte.

Come ulteriore precauzione, quando usano il ventilatore nelle afose notti estive, i coreani preferiscono tenere le finestre aperte! (Beh, almeno fanno qualcosa per l’ambiente, no?)

Strada della rottura

Si dice che camminare lungo le mura esterne del Deoksugung Palace di Seoul con il proprio partner porterà sfortuna nella coppia e ad una conseguente rottura, questo perché un tempo quella era la strada che portava al tribunale per i divorzi!

Il fantasma di Jayuro, la strada della sfortuna

Jayuro è un’autostrada che collega Gojang e Payu, che si trovano a nord di Seoul. Essa va percorsa con cautela e prestando particolare attenzione, non solo per via della densa nebbia, caratteristica della zona, ma anche per un motivo che mette i brividi!

Si narra che i numerosi incidenti che avvengono su quella strada siano causati dalla comparsa di un misterioso fantasma: sembra, infatti, che durante la notte a gli automobilisti (soprattutto se questi viaggiano da soli) possa capitare di scorgere una strana sagoma al lato della strada.

Ad una prima occhiata potrebbe sembrare qualcosa di indefinito, parte della foschia, ma man mano che la macchina le si avvicina, la sagoma assume sempre di più la forma di una ragazza dai capelli neri, con indosso un lungo vestito anch’esso nero e un paio di occhiali da sole dello stesso colore, nonostante sia notte.

Questa tende il dito come per fare l’autostop e così l’automobilista potrebbe avere la malsana idea di fermarsi per aiutarla, solo ad uno sguardo più attento e ravvicinato successivamente capirebbe, anche se troppo tardi, che la ragazza in realtà non indossa occhiali, ma si tratta delle sue orbite completamente vuote, senza occhi… Si dice che nessuno che abbia visto lo spettro della ragazza sia mai stato capace di uscire incolume dalla Jayuro.

Gambe ballerine

A chi non capita di muovere le gambe in un momento di ansia o di noia? Bene, altra cosa da non fare!

Secondo la cultura coreana si crede che fortuna, prosperità e salute risiedano proprio nelle gambe ed è per questo che, agitandole, si rischia di farle scivolare tutte.

In ogni caso sarebbe meglio evitare di scuotere le proprie gambe mentre si sta parlando con qualcuno, soprattutto se più anziano o se si tratta di un superiore a lavoro, poiché viene considerato come un gesto irrispettoso.

Se vi trovate in Corea e dovesse capitarvi di essere nervosi, ansiosi o annoiati ricordatevi di non scuotere le gambe, altrimenti potreste essere considerati maleducati e perdere anche tutta la vostra fortuna!

Cosa ne pensate di queste superstizioni? Voi siete superstiziosi? Qual è secondo voi quella più bizzarra e quale invece è quella più vicina alla nostra cultura?


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K-Food K-Interview Korea

#K-Interview: Cave Monaja

Amanti del cibo, del vino e della Corea del Sud, bentornati ad una nuova intervista!

Nelle ultime occasioni vi abbiamo portato alla scoperta di artisti italiani che cercano, un po’ come noi, di costruire quel famoso ponte che collega l’Italia e la Corea del sud: anche questa volta, K-Interview cercherà di farvi scoprire un’altra eccellenza, questa volta Made in Italy, che però ha un legame molto stretto con la Corea. Di chi parliamo?

Ci riferiamo ad Chul Kyu (Andrea) Peloso, enologo, valdostano d’adozione ma coreano d’origini, fondatore delle Cave MONAJA.

Dopo gli studi, Chul Kyu passa molti anni a lavorare presso cantine particolarmente rinomate nelle Langhe, fin quando, nel 2015, viene contattato da un’amica affinché potesse prendersi cura del vigneto di famiglia, destinato altrimenti ad un infausto (e triste) destino: l’abbandono.

Spinto da questa proposta, Chuyl Kyu non si lascia intimorire e decide di dare seguito ad uno dei suoi sogni, recuperare e valorizzare una vite monumentale nel villaggio di Farys, una frazione del comune di Saint-Denis, in stato di quasi totale abbandono insieme a quelle piccole vigne familiari del territorio, troppo difficili e antieconomiche (per le grandi aziende) da gestire.

Da quel primo passo ci vorranno un paio d’anni perché questo sogno si trasformi veramente in realtà e sarà soltanto nel 2018 che Cave MONAJA (in onore del nonno materno, Carlo Alessandro Monaja, Cavaliere della Repubblica) diventerà il “pane quotidiano” di Chul Kyu.

Oltre al formidabile lavoro di riqualificazione del territorio e di riscoperta delle tradizioni valdostane, Cave MONAJA è famosa anche per l’avviamento di un percorso di certificazione come prima azienda valdostana a volersi certificare con i criteri del Ministero della Transizione Ecologica (MITE) in termini di sostenibilità ambientale.

Mi piace pensare che questa scelta di mantenere vivo il territorio, valorizzando un prodotto che fa parte del tessuto sociale, sia il mio piccolo contributo per rendere migliore il nostro domani.

Chul Kyu (Andrea) Peloso

Quella di Chul Kyu è una eccellenza tutta italiana, eppure il legame con la Corea del Sud è ancora visibile, ad esempio proprio nel logo della cantina troviamo l’ideogramma che rappresenta l’iniziale di Chul Kyu.

Qualche piccola informazione prima di procedere con l’intervista!

Tutti i piccoli appezzamenti gestiti dall’azienda si trovano nell’area centrale della Valle d’Aosta e, nel caso foste dei fan valdostani o foste interessati a scoprire ancor più da vicino questa realtà, la cantina si trova in località Amérique, 8, 11020 Quart (AO)!

Se, invece, foste interessati ad acquistare o a vedere i loro prodotti, potete andare direttamente nel loro sito web!

And now, ga ja!

Da dove è nata la sua passione per il vino?

Al momento di dover scegliere un indirizzo scolastico ancora non avevo consapevolezza, ma indirizzando gli studi inizialmente verso il settore agrario il mondo del vino è poi risultata scelta di cuore.

Perché la scelta di rimanere in Valle D’Aosta?

Nato a Seul, sono stato adottato da una famiglia della Valle d’Aosta arrivando in Italia quando avevo 13 mesi… La scelta di rimanere è scaturita dalla volontà di portare le competenze acquisite nelle langhe in quei luoghi  che amo definire “casa“.

Probabilmente è tra i primi a prendere una scelta seria in merito alla transizione ecologica, cosa vuol dire oggi essere ecosostenibili nel mondo dell’agricoltura?

Il discorso sostenibilità è un argomento molto ampio che non si limita a scelte aziendali, ma ritengo debba essere intesa come linea di condotta.

Spesso presentando i principi che stanno dietro alle scelte mi piace parlarne come quei criteri di buonsenso di un padre di famiglia dove il valore non è più un criterio fisso ma da interpretare come la nostra opportunità di dare un valore positivo all’impronta del nostro passaggio.

Perché è importante che sempre più aziende si approccino a metodi di coltivazione e produzione più sostenibili e puliti?

E’ importante iniziare a comprendere che ogni tipo di risorsa è comunque un bene limitato ed è quindi necessario imparare ad operare in questo sistema moderno e consumistico con un saldo positivo.

Cosa vuol dire, per lei, tradizione? Perché ha scelto di ripercorrere questo percorso?

Come azienda operante nel XXI secolo, non si può ignorare il percorso fatto per arrivare ad oggi e per me questo può esser raggruppato nel concetto della tradizione, ma nel contempo mi piace coniugare i valori, le metodologie e tutto quanto ci è stato lasciato dalle generazioni passate alle consapevolezze e alle conoscenze di oggi… Possiamo dire semplicemente che cerco di trovare quel giusto equilibrio tra tradizione e consapevolezze moderne.

In un’intervista ha affermato di avere “solo la consapevolezza di essere coreano”, essendo stato adottato da molto piccolo da una coppia di genitori valdostani. Ha mai sentito la curiosità di scoprire di più sulla tradizione coreana, magari crescendo? Ma soprattutto, secondo lei, esiste, da qualche parte, un punto d’incontro tra la cultura italiana e quella coreana o sono due realtà completamente differenti?

Ho avuto la fortuna di crescere in un contesto famigliare che non mi ha fatto sentire la necessità di colmare dei vuoti.

La curiosità di scoprire qualcosa di più sul paese e la cultura da cui provengo per nascita è arrivata in epoche recenti per la crescita e la diffusione sempre maggiore del “prodotto” Corea, ma soprattutto perché sono entrato in contatto con comunità coreane in Italia: da qui si è creata un’associazione di coreani adottati in Italia che, grazie al supporto di enti coreani, periodicamente organizza eventi e momenti d’incontro per avvicinarsi e comprendere meglio il nostro paese di origine.

A mio giudizio la cultura coreana e quella italiana sono diverse ma non così lontane.

Certamente la storia ha segnato in modo molto diverso le due società, ma oggi gli strumenti quotidiani e questo mondo internazionalizzato hanno creato una sorta di ponte tra le culture che le rende sempre più vicine, soprattutto guardando le nuove generazioni.

Semmai fosse possibile, sarebbe in grado di scegliere il suo preferito tra tutti i vini che produce?

Come in una famiglia è difficile scegliere un figlio rispetto ad altri, anche per me non è semplice in quanto ogni vino è frutto di scelte e criteri specifici… Motivo per cui non ritengo di avere vini base.

Un rosso frutto delle vecchie vigne di 60-80 anni con uve da vitigni autoctoni che fa 18 mesi di invecchiamento in tonneaux + 12 mesi di affinamento in bottiglia… potremmo dire vino del terroir: quest’ultimo è il prodotto che più rappresenta l’azienda e il suo concetto di recupero del territorio attraverso le vigne.

(N.d.R.: cosa vuol dire “vino del terrorir”? Citando il sito www.agrodolce.it, “Letteralmente la parola francese terroir è tradotta in italiano, ad esempio dal vocabolario Treccani, con territorio, ma una volta applicata al suo ambito di riferimento primario, cioè all’enogastronomia, il suo significato non si può limitare al semplice territorio e si fa obbligatoriamente più ampio, confluenza e dialogo di diversi fattori che contribuiscono a restituirci la panoramica completa di un prodotto alimentare e di un vino in particolare.”, quindi ci riferiamo non solo alle caratteristiche di un determinato vitigno ma anche le specificità del terreno, così come ci riferiamo al fattore umano.)

Se dovesse associare un genere musicale ai vini di sua produzione, quale sarebbe?

Probabilmente influenzato dal contesto territoriale, sono solito accompagnare le degustazioni con musica celtica in sottofondo.

In molte interviste si parla di “vino del ricordo”, in qualche modo richiamando a quelle che sono le tradizioni contadine e popolari della produzione vinicola: esiste un messaggio o valenza sociale nella ricerca dell’eccellenza nei suoi prodotti?

I vini prodotti da Cave MONAJA stanno avendo un ottimo riscontro sul mercato dell’alta ristorazione tanto da poter essere nelle carte di ristoranti a tre stelle Michelin e da quei grandi chef della comunicazione quali Cracco, Cannavacciuolo… Risultati che mostrano il valore di un patrimonio viticolo-enologico che necessiterebbe di maggior attenzione.

E’ importante iniziare a vedere il concetto di sostenibilità anche nella scelta di preservare e valorizzare le vigne esistenti anziché lasciarle in stato di abbandono preferendo fare nuovi impianti sottraendo terreni ad altre destinazioni.

Il vino, così come il cibo e l’arte, comunica qualcosa, anzi, si rende proprio veicolo di un messaggio da far giungere all’altro. Qual è il messaggio che lei vuole comunicare con i suoi prodotti? Quale storia vuole mettere in risalto?

I miei vini vogliono essere espressione del valore di un territorio e la capacità di giungervi con scelte sostenibili e nel contempo legate alla tradizione.

Il motto “gocce di storia” serve a trasmettere il concetto di vino frutto di un percorso di generazioni e legato al passato come ad un presente che partendo dalla Corea è giunto in Valle d’Aosta.


Stiamo assistendo, sotto vari punti di vista, un forte avvicinamento tra Corea del Sud e Italia e non potremmo essere più contente.

Ringraziamo il signor Peloso per averci dedicato un po’ del suo tempo e speriamo di avere l’occasione per incontrarci e discutere di vino, cultura, futuro e tradizioni!

Con tutti voi, ci vediamo al prossimo appuntamento di K-Interview!

안녕히 가세요!

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K-Drama

K-Drama in arrivo – settembre 2022

Stai cercando nuovi K-Drama da guardare? Allora sei nel posto giusto!

Dopo la lista delle nuove uscite di Agosto, ecco a te una nuova lista con tutte le uscite del mese di Settembre: se sei curioso di sapere quali titoli usciranno, continua a leggere!

X IN CRISIS

@HanCinema

Stagioni: 1 | Episodi: 6

Genere: Commedia

Cast: Kwon Sang-Woo, Lim Se-Mi, Sung Dong-Il, Shin Hyun-Soo, Park Jin-Joo, Lee Yi-Kyung

Data di uscita: 2 Settembre 2022 

Basato sul saggio “I’m An Old Man, It Hurts“, il drama racconta la storia di Yoon (Kwon Sang-Woo) che, dopo essersi laureato in una prestigiosa università, ha iniziato a lavorare in una grande azienda: convinto che avrebbe vissuto la sua vita come una persona di successo, si trova ad essere un normale uomo di mezza età sull’orlo del fallimento, seppur sia una persona gentile a cui alle volte piace mettersi in mostra. 

Yoon ha una moglie (Lim Se-Mi) che sogna di lavorare come famosa scrittrice web, è una donna molto energica e trasmette la sua positività anche al marito. 

In questo quadro si inserisce il personaggio di Heo JoonSung Dong-Il ), un medico in una clinica di quartiere, il quale sembra essere sempre stanco e indifferente alle persone, ma ha un cuore d’oro ed offre sempre ottimi consigli alle persone che lo circondano.

PICCOLE DONNE

@HanCinema

Stagioni: 1 | Episodio: 12

Genere: Drammatico

Cast: Kim Go Eun, Nam Ji Hyun, Park Ji Hoo, Wi Ha Joon, Uhm Ji Won

Data di uscita: 3 Settembre 2022 | Nuovi episodi: sabato, domenica

Dove guardarlo: Netflix

L’adattamento coreano di “Piccole donne ”di Louisa May Alcott sarà ambientato ai giorni nostri,  racconta la storia di tre sorelle con uno stretto legame che sono cresciute in povertà. È l’emozionante storia delle sorelle mentre vengono coinvolte in un grave incidente e affrontano la famiglia più ricca della nazione. 

LOVE ACCORDING TO THE LAW (The Law Café)

@HanCinema

Stagioni: 1 | Episodio: 16

Genere: Law, Romance

Cast: Lee Seung-Gi, Lee SeYoung

Data di uscita : 5 Settembre 2022

Un ex pubblico ministero e ora proprietario di immobili, Kim JungHo, e un focoso avvocato, Kim YooRi, sono amici dai tempi del liceo. Dopo aver lasciato il suo lavoro come avvocato di successo, avvia un’attività unica nell’edificio di proprietà di Jung Ho, distribuendo caffè e consulenza legale, chiamandolo “The Law Cafè”.

Adattato dal romanzo web Love Second to Law di No Seung-ah, Law Cafè seguirà gli eventi che circondano i casi che affronta presso lo studio legale .

ONCE UPON A SMALL TOWN

@HanCinema

Stagioni: 1 | Episodi: 12

Genere: Commedia, Romantico

Cast: Joy, Choo Young Woo, Baek Sung Chul, Ha Yul Ri, Jung Suk Yong

Data di uscita Netflix: 5 settembre 2022

Once Upon A Small Town è basato sull’omonimo romanzo web di Park Ha-min e tratta le vicende di Han Ji-Yool, un veterinario di Seoul, il quale un giorno riceve un’improvvisa telefonata dal nonno e, preoccupato dalla serietà e dalla riservatezza dell’uomo, decide di fargli visita al villaggio di Heedong, dove il nonno gestisce una clinica per animali. 

All’arrivo, Han Ji-Yool scopre che suo nonno è in tournée in Europa e ora deve occuparsi della clinica per i successivi 6 mesi mentre suo nonno è via. 

Galeotto sarà il villaggio perché qui Ji-Yool incontrerà la bellissima agente di polizia tirocinante Ahn Ja-Young, che lo aiuta nella vita quotidiana al villaggio.

Ci aspettiamo che Once Upon a Small Town sia estremamente popolare tra i fan di K-Drama grazie al ruolo da protagonista nella serie di Joy, K-Pop idol del gruppo Red Velvet .

NarcoSantos

@HanCinema

Stagioni: 1 | Episodi: 6

Genere: Crime, Drammatico

Cast: Ha Jung Woo, Hwang Jung Min, Park Hae Soo, Jo Woo Jin, Yoo Yeon Seok

Data di uscita Netflix: 9 settembre 2022

Dopo Squid Game e l’ adattamento coreano della Casa di Carta, Park Hae Soo è il protagonista del nuovo entusiasmante thriller poliziesco coreano NarcoSantos.

Basato su eventi veri, NarcoSantos si svolge in Sud America, dove un Narcoboss coreano che opera nel paese ha attirato l’attenzione del National Intelligence Service.

Il servizio di intelligence si avvale dell’aiuto di un comune imprenditore che ha deciso di fare fortuna in Suriname, per entrare nel mondo del crimine della droga e arrestare i Narcos.

Variety show – YOUTH MT

Data di uscita: 9 Settembre 2022

Youth MT è il nuovo variety show TVING con il cast degli attori di “Love in the Moonlight“, “Itaewon Class” e “The Sound of Magic“. Il cast dei tre K-Drama del regista Kim Sung Yoon si riunirà per fare un piacevole “ritiro” tra compagni di set. Cosa significa il titolo di questo variety?

“MT” sta per “formazione per i soci”, infatti nello spettacolo vedremo i nostri protagonisti giocare, divertirsi e prendere del tempo per legare tra loro e mostrare ancora una volta la loro incredibile chimica!

Gli spettatori possono già immaginare che questo show avrà molto successo.

Mental Coach Jegal

@HanCinema

Stagioni: 1 | Episodio: 16

Genere: Sport, Drama

Cast: Jung Woo, Lee Yoo Mi, Kwon Yool, Park Se Young

Data di uscita : 12 Settembre 2022

Lee Yoo-mi (Squid Game, All Of Us Are Dead ) interpreta il suo primo ruolo da protagonista in questo Drama sportivo nei panni della pattinatrice di velocità su short track Cha Ga-eul, che sogna di vincere i giochi Olimpici invernali. Sebbene sia estremamente talentuosa e abbia già una medaglia d’oro ai Campionati del Mondo alle spalle, ha perso la fiducia in se stessa e ha bisogno di motivazione.

Per superare questo ostacolo interviene il “Mental Coach” Jegal Gil (Jung Woo di A Model Family), ex membro della squadra nazionale sudcoreana di Taekwondo: Jegal, però, ha un turbolento passato alle spalle, infatti quando viene coinvolto in uno scandalo, viene espulso dalla squadra e gli viene definitivamente vietato di ritornare come atleta. Tuttavia, l’uomo è riluttante a voltare le spalle al mondo dello sport, per questo motivo diventa un mental coach per gli atleti che hanno subito un “blocco” nella loro carriera o stanno affrontando un mento particolare.

I due insieme ne affronteranno di ogni…Per scoprire di più non ti resta che guardarlo!

BLIND

@HanCinema

Stagioni: 1 | Episodio: 16

Genere: Thriller

Cast: Taec Yeon, Ha Seok-Jin, Jung Eun-Ji

Data di uscita : 16 Settembre 2022

Ryu Sung-Joon (TaecYeon ), Ryu Sung-Hoon (Ha Seok-Jin) e Jo Eun-Ki (Jung Eun-Ji) vengono coinvolti in un caso di omicidio seriale che coinvolge membri della giuria come vittime. Questi tre individui cercano di scoprire la verità dietro le morti.

Ryu Sung-Joon lavora come un detective, è sempre determinato ed entusiasta del suo lavoro e, grazie alla sua determinazione, il suo tasso di arresti è sempre superiore a quello degli altri investigatori. Suo fratello maggiore, invece, è il giudice Ryu Sung-Hoon, un perfezionista e intelligente uomo in grado di superare l’esame di avvocato con il punteggio più alto e essersi laureato tra i migliori della sua classe presso l’Istituto di ricerca e formazione giudiziaria: Sung-hoon è un uomo retto che fa del suo meglio per impartire un giudizio equo. 

Infine, Jo Eun-Ki lavora come assistente sociale, ha un cuore d’oro ed è piena di giustizia: mette sempre le altre persone al primo posto e cerca di essere un tutor affidabile per i bambini che provengono da ambienti poveri.

Love In Contract

@HanCinema

Stagioni: 1 | Episodio: 16

Genere: Romantico, Comedy

Cast: Park Min-Young, Ko Gyung-Pyo, Kim Jae-Young, Jin Kyung, Kang Hyoung-Suk, Park Chul-Min, Park Kyung-Hye, Oh Ryoong

Data di uscita : 21 Settembre 2022

Dopo il successo di Forecasting Love and Weather , Park Min-young torna con un’altra commedia romantica

In Love in Contract, Min-Young interpreta l’autoproclamata “maestra del matrimonio a contratto” Choi Sang-eun, una giovane donna attraente che lavora come moglie a noleggio e, tra i suoi clienti troviamo Jung Ji-ho (Go Kyung-pyo di Seoul Vibe) e Kang Hae-jin (Kim Jae-young).

Tra il ruolo di moglie e nuora perfette per le riunioni sociali e familiari dei suoi clienti, Sang-eun si trova in una situazione difficile quando inizia a essere più coinvolta sia con Ji-ho che con Hae-jin di quanto inizialmente previsto. Siete pronti a vedere un nuovo travolgente triangolo amoroso?

May It Please The Court

Stagioni: 1 | Episodio: 16

Genere: Legal, Suspance.

Cast: Jung Ryeo-Won, Lee Kyu-Hyung, Jung Jin-Young, Kim Hye-Eun

Data di uscita : 21 Settembre 2022

Basato sul romanzo “Byeonloneul Shijakhagekseubmida” di Jung Hye-Jin, il drama vede Jung Ryeo-won (Wok of Love, Witch’s Court) e Lee Kyu-hyung (Prison Playbook, Seoul Vibe) nei panni degli avvocati Noh Chak-hee e Jwa Shi-baek, che hanno il compito di lavorare su un caso insieme. 

Fredda e spietata, Chak-hee ha difficoltà a lavorare con Shi-baek, l’eccentrico e accomodante avvocato del loro studio legale: in ogni episodio di May It Please The Court , la coppia di avvocati affronta un nuovo caso – basato su crimini realmente commessi – e impara a integrare i punti di forza l’uno dell’altro, il tutto mentre indaga su un caso di omicidio seriale in corso.

Seasons of Blossom

@HanCinema

Genere: Romance, Mistery

Cast:  Seo Ji-Hoon, So Ju-Yeon, Kim Min-Kyu, Kang Hye-Won, Yoon Hyun-Soo 

Data di uscita : 21 Settembre 2022

Basato sul webtoon “Chungchun Blossom” questo Drama racconta storie di amore e amicizia di cinque adolescenti che frequentano la scuola superiore “Seoyeon High School”. Con il concetto di quattro stagioni, primavera, estate, autunno e inverno, è un omnibus con protagonisti diversi per ogni stagione. Proviamo a scoprire qualcosa di più dei protagonisti?

Lee Ha-Min (Seo Ji-Hoon) appare come una persona brillante, ma c’è anche oscurità nella sua mente. Han So-Mang (So Ju-Yeon) è una persona cordiale, ma è anche piuttosto timida. Lee Jae-Min (Kim Min-Kyu) è uno studente popolare con un passato doloroso ma è gentile con tutti quelli che lo circondano. Yoon Bo-Mi (Kang Hye-Won) è dolce ed è la classica studentessa modello. Choi Jin-Young (Yoon Hyun-Soo) ama giocare, può sembrare ostile e ha una personalità delicata.

GOLD SPOON

@HanCinema

Stagioni: 1 | Episodio: 16

Genere: Fantasy, Psicologico

Cast: Yook Sung-Jae, Lee Jong-Won, Jung Chae-Yeon, Yeon Woo

Data di uscita : 23 Settembre 2022

Basato sul webtoon Geumsujeo, Gold spoon racconta la storia di Lee Seung-Cheon (Yook Sung-Jae), uno studente delle superiori nato e cresciuto in una famiglia povera: Seung-Cheon odia vivere in un ambiente come quello e, un giorno, incontra per caso una donna anziana, la quale gli proporrà un affare difficile da rifiutare, infatti gli proporrà di acquistare da lei un cucchiaio d’oro per $3 che gli avrebbe consentito di cambiare i genitori e, inoltre, mangiando 3 pasti con questo cucchiaio d’oro a casa di un suo coetaneo, avrebbe potuto scambiare i suoi genitori con quelli del suo amico.

Seung-Cheon, attirato dall’offerta e dalla possibilità di porre fine alla sua esistenza misera, compra il cucchiaio d’oro dalla vecchia e mangia 3 volte a casa del suo amico Hwang Tae-Yong, il cui padre gestisce una grande azienda: presto, però, la vita di Lee Seung-Cheon cambierà radicalmente.

In Golden Spoon ci sono anche Chae-yeon (DIA) e Yeonwoo (ex membro delle MOMOLAND), rispettivamente nei panni delle ricche ereditiere Na Jo-hee e Oh Yeo-jin, che si incrociano con Seung-Cheon quando inizia a usare il cucchiaio magico.

One Dollar Lawyer

@HanCinema

Stagioni: 1 | Episodio: 16

Genere: Legal

Cast: Namkoong Min, Kim Ji-Eun, Choi Dae-Hoon, Lee Deok-Hwa, Parco Jin-Woo

Data di uscita : 23 Settembre 2022

Cheon Ji-Hun (Namkoong Min) è un avvocato dallo stile insolito, i suoi capelli hanno una permanente alla moda e fa pagare solo 1.000 WON (circa 74 centesimi) per il suo servizio, ma è uno degli avvocati più abili in circolazione: come una sorta di Robin Hood moderno, combatte contro gli avvocati più costosi e i loro ricchi clienti che cercano di farla franca infrangendo la legge.

Baek Ma-Ri (Kim Ji-Eun) lavora come assistente del pubblico ministero dopo la laurea presso l’Istituto di ricerca e formazione giudiziaria: è sicura di sé e possiede un’elevata autostima. 

Suo nonno è Baek Hyun-Mu (Lee Deok-Hwa), fondatore del famoso studio legale Baek dove Ma-Ri lavora come avvocato: la vita di Baek Ma-Ri procede senza intoppi, ma la sua vita cambia dopo aver incontrato Cheon Ji-Hun.

 The Empire of Law

@HanCinema

Genere: Legal

Cast: Kim Sun-A, Ahn Jae-Wook, Lee Mi-Sook, Song Young-Chang, Shin Goo, Oh Hyun-Kyung, Kim Myung-Ji, Lim Se-Mi, Lee Ga-Eun

Data di uscita : 24 Settembre 2022

Han Hye-Ryool (Kim Sun-A) e la sua famiglia navigano nell’ambito legale da generazioni, infatti lei stessa è a capo di una squadra investigativa speciale presso l’Ufficio del procuratore distrettuale centrale mentre suo marito, Na Geun-Woo (Ahn Jae-Wook), e sua madre, Ham Gwang-Jeon (Lee Mi-Sook), lavorano entrambi come professori di giurisprudenza; infine, suo padre Han Gun-Do (Song Young-Chang) lavora come avvocato per il più grande studio legale della Corea del Sud.

Han Hye-Ryool svolge il suo lavoro di procuratore in maniera eccellente, ma le persone denigrano il suo operato a causa del prestigioso passato della sua famiglia: la protagonista, propria a causa di ciò, vuole liberarsi dai suoi legami familiari e soddisfare i propri desideri. 

Nel frattempo però, suo marito viene menzionato come possibile candidato alla presidenza, e anche i suoi genitori usano la legge come strumenti per fare più soldi e proteggere il loro status, rendendo difficile la vita della protagonista.

Three Siblings Bravely

@HanCinema

Stagioni: 1 | Episodi: 50

Genere: Comedy, Romance, Family

Cast: Kim Seung-Su, Wang Bit-Na, Lee Tae-Sung, Kim So-Eun, Lee You-Jin

Data di uscita : 24 Settembre 2022

Kim Tae-Joo (Lee Ha-Na) è la maggiore di tre fratelli, è affettuosa e tollerante, ma ha anche un carattere irascibile.

Lee Sang-Joon (Lim Ju-Hwan), invece, è un attore molto popolare, sensibile, fantasioso e intelligente: la sua famiglia una volta era indebitata ma, dopo il suo debutto e successo come attore, è riuscito a saldare il loro debito e a continuare a sostenerli economicamente.

Durante le riprese di un progetto di recitazione, Lee Sang-Joon viene ferito e va in ospedale e sarà lì che incontrerà il suo primo amore, Tae-Joo, che conosceva quando era uno studente delle elementari.

Gaus Electronics

@HanCinema

Stagioni: 1 | Episodio: 12

Genere: Comedy, Romance, Family

Cast: Kwak Dong-Yeon, Ko Sung-Hee, Bae Hyun-Sung, Kang Min-Ah 

Data di uscita : 30 Settembre 2022

Basato sul webtoon Gaus Jeonja di Kwak Baek-Soo, Gaus Electronics racconta la storia, il lavoro e la vita amorosa dei giovani dipendenti della Divisione Marketing 3 di Gaus Electronics. 

Lee Sang-Sik (Kwak Dong-Yeon) ha una personalità brillante, ma è poco empatico verso gli altri e spesso causa problemi involontariamente in ufficio. Cha Na-Rae (Ko Sung-Hee) è un’assistente manager dal carattere focoso. Baek Ma-Tan (Bae Hyun-Sung) è il figlio di una famiglia che gestisce una grande azienda, è un ragazzo molto riservato e silenzioso. Gun Gang-Mi (Kang Min-Ah) è considerata la più bella impiegata dell’azienda, ma quando si ubriaca diventa una persona completamente diversa.

Quali tra questi Drama vorresti vedere? Di quali tra queste nuove uscite vorresti una recensione? Faccelo sapere lasciando un commento!

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K-Pop

#BTS: it’s comeback time!

ARMY di Mondo coreano: a rapporto!

Svegliatevi dal letargo, rispolverate le vostre Army bomb, recuperate gli ultimi episodi di BANGTAN BOMB, andate a ripassare i fanchant. Perché?

Perché, finalmente, il 10 Giugno, dopo più di 500 giorni dall’uscita di BE, avremo un nuovo comeback dei BTS: annunciato durante l’ultimo giorno del mini-tour di 4 date a Las Vegas, il 4 Maggio con uno streaming totalmente inaspettato, è stato rivelato il nome ufficiale del prossimo album, PROOF.

PROOF, da quello che appare dai due teaser resi pubblici (e che potete reperire sul canale Youtube BANGTAN TV) e dall’ultima dichiarazione rilasciata proprio dalla BigHit, è un album antologico che porta alla riscoperta di alcune delle vecchie canzoni del gruppo con l’aggiunta di cinque brani inediti.

Cosa sappiamo di questo nuovo album?

Il filo rosso che lega questo nuovo album è la celebrazione dei nove anni di carriera del gruppo, dei loro sforzi e sacrifici ma anche l’inizio di una nuova era.

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Il programma previsto per gli ARMY per scoprire, pezzo dopo pezzo, quello che ci riserba questo nuovo album è stato molto fitto: siete riuscit* a sopravvivere?

Abbiamo subito numerosi attacchi, tra le tracce scelte, i nuovi titoli, per non parlare delle concept photo (ndr: l’autrice di questo articolo non si è ancora ripresa dal ritorno dell’acconciatura da emo di Jungkook) e del trailer del video di Yet to come: insomma, è stato un mese pesante… molto pesante. Proviamo a fare un recap delle tracce?

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In questo CD troviamo esclusivamente brani cantati dall’intero gruppo, compresa la grandissima collaborazione con Halsey per Boy with Luv, e il titolo della prima nuova canzone, Yet to come (The most beautiful moment): sorpresa delle sorprese è l’inserimento di Born Singer, brano molto amato dai fan e dal gruppo stesso, che però era una cover (o meglio, sfruttava l’instrumental di un brano di J Cole, Born sinner) fatta dal gruppo nel lontano 2013 e cantata l’ultima volta nel 2017 durante uno degli ultimi appuntamenti del tour.

In questo secondo CD, invece, troviamo sia solo che sub-unit/group songs, mentre la title-track è proprio una delle novità, intitolata RUN, BTS (Dallyeora Bangtan): a quanto pare, ogni membro del gruppo ha scelto un singolo del proprio repertorio e un brano di gruppo/sub-unit, spiegando la propria decisione in una serie di short video chiamati “Proof of inspiration“.

FUN FACT: se notate, i brani dei singoli membri sono messi nell’ordine seguito dal fanchant, alternati da una canzone dell’intero gruppo! Non ci credete? Guardate bene: RUN BTS – Persona (Kim Namjoon) – Stay (OT7) – Moon (Kim Seokjin) – Jamais Vu (OT7) – Trivia: Seesaw (Min Yoongi) … Dobbiamo continuare?

Purtroppo le tracce presenti in questo album saranno disponibili solamente su CD e non sulle piattaforme streaming, tranne For Youth, una delle novità previste per questo album insieme alla traccia 02, Young love, e la 04, Quotation mark.

Da quanto rilasciato alla stampa, questo terzo CD, a differenza degli altri due che, invece, ripercorrono la carriera del gruppo e mostrano le loro diverse sfumature, sembrerebbe proprio essere dedicato agli ARMY, all’amore verso di loro e al rapporto che, indissolubilmente, li lega da ormai nove anni.

Ma, a proposito di ere, siete sicuri di ricordarle tutte? Se la risposta è negativa, Mondo coreano è qui per voi!

PS. Per questioni logistiche, prenderemo in considerazione solamente la discografia coreana ma consigliamo comunque a tutti di ascoltare anche la discografia giapponese che contiene alcune perle firmate Bangtan Sonyeondan.

School trilogy (2013-2014)

La “school trilogy” è la prima vera era che segna l’inizio del percorso dei Tannies, a partire dal loro debutto con il brano No more dream.

Questa trilogia è composta dagli album:

2 Cool 4 Skool, pubblicato il 12 giugno 2013

O!RUL8,2?, pubblicato l’11 settembre 2013

Skool luv affair, pubblicato il 12 febbraio 2014

Il leitmotiv di tutti e tre gli album, oltre alla musica hip hop e l’ambiente scolastico, è una forte critica nei confronti della società opprimente nella quale gli adolescenti d’oggi si trovano a vivere, schiacciati dalle aspettative e dalle pressioni di genitori e insegnanti e costretti ad abbandonare i propri sogni per seguire quelli altrui.

Dark & Wild (2014-2015)

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Questo album è stato rilasciato il 19 agosto 2014 ed è da molti considerato come un periodo (o album) di transizione perché iniziamo ad assistere ad un cambiamento, non solo stilistico e di genere, ma anche nelle tematiche perché dall’ambiente scolastico si passa alle relazioni sociali generalmente intese, nello specifico i sentimenti amorosi, prevalentemente adolescenziali, e quanto possa esservi correlato.

Una delle tracce di questo album, War of hormone, seppur sia tra le più amate dai fan, ha messo in grandi difficoltà il gruppo e l’agenzia, criticata per il testo e per un’eccessiva oggettivizzazione delle donne: questo porterà la BigHit a scusarsi pubblicamente e avviare un processo di revisione dei testi più attenta.

Personally, I received a lot of criticism regardin misogyny in 2015 and 2016, which led me to get my lyrics reviewed by a women’s studies professor. That experience, in turn, was an opportunity for me to self-reflect and question whether I’d been insensitive to gender equality. I want to do the best I can to take interest in the topic, learn and make improvements. That’s my perspective now.
RM (Kim Namjoon) to ABC News in 2021

Personalmente, ho ricevuto molte critiche in merito alla misoginia intorno al 2015/2016, [ciò] mi ha portato a far rivedere i miei testi da un docente di studi femminili. Questa esperienza, col senno del poi, è stata un’opportunità per me per fare autocritica e chiedermi se non fossi insensibile in merito alla questione di genere. Voglio fare il mio meglio per interessarmi alla questione, imparare e migliorare. Questo è il mio obiettivo.
RM (Kim Namjoon) a ABC News nel 2021

Hwa-yang-yeon-hwa (2015-2016)

Questa era è caratterizzata dalla serie di mini-album intitolati The most beautiful moment in life (o 화양연화, hwa-yang-yeon-hwa).

Si compone di tre album:

HYYH pt.1, pubblicato il 29 Aprile 2015

HYYH pt.2, pubblicato il 30 Novembre 2015

HYYH: Young Forever, pubblicato il 2 maggio 2016

The most beautiful moment in life segna il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e si concentra in buona parte sulla paura di crescere ma anche sul voler realizzare i propri sogni ed è ispirato ad una conversazione realmente avvenuta tra Bang PD e Suga, durante la quale quest’ultimo avrebbe affermato di non voler ancora diventare adulto per continuare ad inseguire i propri sogni di ragazzino.

Inoltre, è possibile osservare anche un cambiamento nello stile, assistendo ad un progressivo passaggio dal genere hip hop al più classico pop-rock.

Wings e You never walk alone (2016-2017)

Rilasciato il 10 ottobre 2016, rappresenta la trasformazione più matura dei BTS, in quanto unisce temi vicini alla giovinezza – già affrontati negli album precedenti – ma anche la tentazione e le difficoltà: ispirato prevalentemente al romanzo Demian di Hermann Hesse, non sono rari i riferimenti al confronto tra il bene e il male e la filosofia jungiana.

A Wings seguirà l’album You Never Walk Alone, rilasciato il 13 febbraio 2017, che consiste in una continuazione proprio di Wings, infatti contiene molti brani del precedente album insieme a qualche brano nuovo: fiore all’occhiello di questo YNWA è il brano Spring Day, al quale è tristemente collegato il tragico evento che ha coinvolto il traghetto Sewol nel 2014.

Love yourself trilogy (2017-2018)

Anche in questo caso ci troviamo davanti ad una serie di album tutti intitolati Love yourself.

Gli album in questione sono:

Love Yourself: Her, pubblicato il 18 settembre 2017

Love Yourself: Tear, pubblicato il 18 marzo 2018

Love Yourself: Answer, pubblicato il 24 agosto 2018

Her è il primo disco della trilogia e rappresenta la gioia e la bellezza dell’innamoramento, mentre Tear affronta il dolore e la sofferenza dovuti alla separazione ma, soprattutto, la consapevolezza di potersi trovare davanti un amore non corrisposto: l’ultimo album, Answer, rappresenta un po’ la conclusione del percorso di crescita e cambiamento iniziato con HYYH.

Se il filo conduttore dei primi due EP è l’amore verso gli altri e la ricerca disperata di attenzioni e risposte dagli altri, Answer, proprio come suggerisce il titolo, dà un consiglio fondamentale agli ascoltatori, cioè quanto sia necessario amare se stessi prima di cercare l’amore negli altri.

Questa costruzione non è affatto casuale e, come abbiamo avuto modo di vedere molte volte nei contenuti proposti dai BTS, si fa un grande riferimento a quella che è la tradizione letteraria cinese, coreana e giapponese, infatti Love Yourself è impostato secondo il Kishotenketsu (起承転結), un termine giapponese che indica proprio l’impostazione della narrazione e della retorica tradizionale asiatica.

Tra il primo e il secondo album della serie Love Yourself verrà pubblicato il 4 aprile 2018 anche l’album giapponese, Face Yourself, al cui interno troviamo, tra le varie versioni in lingua giapponese delle canzoni presenti in Her, anche il brano Don’t leave me che, seppur non abbia un suo video musicale, ha riscosso molto successo tra gli Army.

Map of the soul (2019-2020)

La serie Map of the soul consiste in una serie di tre album, due in lingua coreana e uno in lingua giapponese, nello specifico:

Map of the soul: Persona, pubblicato il 12 aprile 2019

Map of the soul: 7, pubblicato il 12 febbraio 2020

Map of the soul: The Journey, pubblicato il 14 luglio 2020

L’intera serie coglie ispirazione dal libro di psicologia analitica di Murray Stein, incentrato sulle teorie dello psicanalista Jung, e si concentra sul percorso che hanno dovuto affrontare, come individui, come giovani e come gruppo, per arrivare al successo che stanno ricevendo negli ultimi anni.

BE (2020-2021)

Be è l’ultimo album del gruppo, rilasciato il 20 novembre 2020, e in base a quanto dichiarato durante la conferenza stampa dalla stessa agenzia, in questo album i BTS si aprono, esternando le loro sensazioni e timori, specie in seguito alla pandemia e il terrore dei giovani membri di non riuscire a rimanere in contatto con i propri fan: in particolar modo il brano Life goes on cerca di riassumere in note e parole queste sensazioni e la loro ricerca di sicurezza e certezza.

Butter (2021)

Per quanto non possa essere considerato un vero e proprio album, questo EP contiene gli ultimi due brani dei BTS, Butter (uscito nel maggio 2021) e Permission to dance (uscito nel luglio 2021), brani che li hanno consacrati ulteriormente nell’olimpo della musica internazionale, portando anche alla vittoria di numerosi premi.

Che ve ne pare di questo concept? Siete pront* per il grande ritorno dei Tannies?

Sappiate, però, che le sorprese non finiscono qui! Eh no, perché saprete bene che gli Army sono conosciuti tra tutti i fandom per essere tra i più generos* che esistano e, anche noi di Mondo coreano, non abbiamo saputo resistere a questo richiamo. Siete curiosi di sapere cosa abbiamo preparato per voi? Cliccate il pulsante qui sotto e non dimenticate di commentare!

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K-Drama Recensioni

“Business Proposal” – Un incontro inaspettato

  • Genere: commedia romantica, rom-com
  • Anno: 2022
  • Stagioni: 1
  • Episodi: 12
  • Cast principale: Ahn Hyo-seop, Kim Sejeong, Seol In-ah, Kim Min-kyu
  • Voto: 8

Siete alla ricerca di una serie simpatica e leggera, che vi faccia ridere a crepapelle ma allo stesso tempo sia ricca di boy-friend material e vi regali personaggi di cui potrete innamorarvi fin dal primo istante?

Business Proposal è la nuova serie SBS che una volta atterrata nell’universo Netflix è riuscita a far parlare di sé sin dalle sue prime puntate, riuscendo a scavalcare titoli come “Twenty-Five Twenty-one”  nelle classifiche e diventando già una delle serie di maggior successo del 2022!

Se avete già visto “Strong Woman Do Bong Soon” e “What’s wrong with secretary Kim?”, sarete felici di sapere che Business Proposal, sebbene rimanendo un titolo che già di per sé riesce a catturare l’attenzione, mi ha ricordato un sacco quelli che considero due dei meglio riusciti drama del genere rom-com, riportando alla luce la tipica storia d’amore tra il ricco e bel CEO di un’impresa e una ragazza comune in grado di farci sorridere e affezionare ai personaggi con una facilità tale da ritrovarci a tifare per loro sin dalle prime scene della serie.

Trama e personaggi

A confronto, la locandina della serie e la copertina del webtoon

Tratto dall’omonimo webtoon “A Business Proposal” scritto da Guava Farm / Perilla, disegnato da Narak e tratto a sua volta da un romanzo di Haehwa, il drama racconta la storia d’amore che si verrà a creare tra Shin Ha-ri e il presidente dell’azienda per cui lavora, Kang Tae-moo.

Shin Ha-ri (Kim Se-jeong, The Uncanny Counter) è una ricercatrice alimentare che lavora presso una delle più grandi aziende produttrici del mercato alimentare del Paese, la Go Food.

Figlia di proprietari di un piccolo ristorante di pollo fritto, vive assieme al fratello e ai genitori dividendo le sue giornate tra il lavoro d’ufficio e la gestione del locale di famiglia, condividendo gioie e dolori con la sua migliore amica Jin Young-seo (Seol In-an, Mr. Queen, Strong Woman Do Bong Soon), figlia di un ricco imprenditore poco incline ai rapporti umani che porta la ragazza a passare la maggior parte del tempo con la ben più modesta famiglia di Ha-ri, la cui vicinanza la fa sentire apprezzata molto più di quanto possa mai fare il padre, deciso a darla in sposa ad un ricco pretendente che possa poi ereditare la sua azienda.

È così che la povera Young-seo si ritrova a dover sopportare una serie di incontri al buio organizzati dal padre intento a presentarle l’uomo perfetto da sposare, quando invece tutto quello che desidera lei è innamorarsi di un ragazzo senza pensare alla sua posizione sociale o agli interessi economici della famiglia.

E quale miglior modo per mandare in fumo tutti gli incontri organizzati se non quello di chiedere alla sua migliore amica di fingersi lei e fare in modo che nessuno dei pretendenti le chieda la mano?

Uno dopo l’altro, le due amiche riescono nel loro intento e quindi ad allontanare tutti coloro interessati a conoscere Young-seo, ignari di avere in realtà di fronte la sua amica Ha-ri, ben felice di racimolare qualche soldo in più facendo peraltro contenta la sua migliore amica.

Tutto sembra andare per il meglio fino a quando Ha-ri accetta (seppur non troppo volentieri) quello che Young-seo dice essere l’ultimo favore che le avrebbe chiesto, l’ultima piccola messa in scena per scampare ancora una volta ai piani di suo padre.

Ma è proprio quando Ha-ri accetta e si presenta all’appuntamento al buio che la storia prenderà una direzione inaspettata quando si troverà seduto davanti a lei non altri che il capo dell’azienda per cui lavora, l’affascinante CEO Kang Tae-moo (Ahn Hyo-seop, Abyss).

Seppur resistergli si riveli un arduo compito, Ha-ri continua a recitare strepitosamente la sua parte: peccato che mentre lei pensa di aver inscenato la performance perfetta, Kang Tae-moo intanto sta pensando di sposarla subito dopo quello che è stato il loro primo e unico appuntamento, convinto che la ragazza che ha incontrato sia in realtà Young-seo.

È questo l’intreccio che ci porterà a seguire due bellissime storie d’amore che sbocceranno tra personaggi che difficilmente avrebbero potuto incontrarsi, due relazioni che si sviluppano parallelamente tra Kang Tae-moon e Shin Ha-ri e tra Jin Young-seo e Cha Sung-hoon (Kim Min-kyu, Queen: Love and War, Backstreet Rookie), segretario di Kang Tae-moo.

Cliché? Forse, ma con gusto 

Come forse vi ho già fatto capire, mentirei se vi dicessi che quella che guarderete è una storia originale o ricca di colpi di scena, devo dire che a livello di trama infatti la narrazione si accosta molto a quelle raccontate in altre serie del genere già viste in precedenza, contenente numerosi cliché e sequenze alquanto prevedibili.

Non poteva di certo mancare una scena con l’ombrello giallo, non credete?

Ma allora perché sta avendo così tanto successo, vi chiederete voi?

Beh la risposta sta proprio nel modo in cui la storia è stata scritta, mai pesante nelle sue dinamiche (seppur già viste) e arricchita da personaggi che difficilmente potranno non piacervi. Business Proposal, infatti, è stato uno di quei pochi drama che mi ha fatto amare non solo la coppia formata dai main characters, ma anche quella secondaria, un arduo compito che pochissimi titoli erano riusciti a portare avanti fino ad ora.

Il “선” e la dating culture coreana

Una cosa è certa: durante la visione, più e più volte ho notato quanto pressante potesse essere l’insistenza da parte dei genitori nel voler per forza controllare la vita sentimentale dei loro figli. Ma da dove nasce questa cultura degli incontri organizzati?

Se siete appassionati della cultura coreana, vi sarà capitato almeno una volta di imbattervi nel termine “Sogaeting”, una combinazione della parola “소개” (“so-gae” che significa letteralmente “introduzione/presentazione”) e “” (“ting” che deriva dall’ultima sillaba della parola inglese “meeting”).

Il “sogaeting” è infatti uno dei modi preferiti dai coreani per conoscere il loro futuro partner, tra amici è comunissimo far incontrare le proprie conoscenze ancora single sperando che tra di loro possa scoppiare la scintilla.

Ma in Business Proposal, quello che vediamo presentato in modo molto pressante è invece il “” (“seon”), metodo con il quale i genitori sono soliti scegliere una persona che si metta alla ricerca del partner perfetto per i propri figli secondo criteri che si basano su status sociale e background economico (le famiglie abbienti sono infatti le più inclini a praticarlo).

Nel caso di una commedia come questa, è divertente pensare a come i protagonisti si siano trovati proprio cercando di sfuggire a queste dinamiche imposte loro dalla società. Nella vita reale però, questo tipo di pressioni sociali sono molto sentite dalla popolazione, che vede l’essere single (soprattutto da una certa età in poi) come una nota negativa da cancellare tramite, appunto, questo tipo di incontri organizzati.

L’amore nell’aria

Ma non preoccupatevi, niente forzature nelle sequenze di questo drama, tutto risulta molto pulito e naturale e saranno tantissime le scene che vi faranno venire le farfalle allo stomaco: tra la chimica perfetta tra i due protagonisti e second leads, la storia scorre senza mai annoiare, regalando 12 puntate che vi faranno ridere e ogni tanto commuovere (ma soprattutto ridere, l’ho già detto?) in una narrazione leggera e piacevole che vi accompagnerà fino alla fine di questa storia senza mai farvi sentire il peso di scene superflue al filo conduttore del racconto.

Avete presente quei drama in cui continuate a pensare “ma perché non sono al posto della protagonista?” Ecco, l’ho detto.

Commento finale

Avendo iniziato questa serie incuriosita dalle tantissime recensioni positive lette online, posso finalmente dire a fine visione di non essermene assolutamente pentita. 

Molto piacevole e sempre divertente, era da tanto che un drama non mi faceva ridere così, e già averlo paragonato a Strong Woman (sì, avrà sempre un posto speciale nel mio cuore) per me vuol dire tanto, anzi, tantissimo!

Un cast fresco composto da ragazzi giovani e di talentoMa vogliamo poi parlare di Ahn Hyo-seop? Se ancora siete indecisi se iniziare o no questa serie, vi lascio qui sotto una galleria di immagini del cast che potrebbe aiutarvi a… Riflettere.

Su Netflix italiano è ancora on air, ma online potrete facilmente trovare tutte le 12 puntate complete!

E voi l’avete visto? Vorreste iniziarlo? Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!

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K-Food Korea

#K-food: Kimchi-jjigae (김치찌개)

Nuovo sabato, nuova ricetta!

Oggi parliamo del Kimchi-jjigae (김치찌개), conosciuto anche come stufato di kimchi, che, prima di diventare un piatto molto popolare servito in ogni ristorante, veniva soprattutto utilizzato come metodo per terminare gli avanzi di kimchi, quando diventava troppo duro per essere consumato da solo.

Il Kimchi-jjigae è composto da kimchi, cipolla, cipollotto, carne di maiale a fette sottili oppure tonno in scatola, e vari condimenti, il tutto immerso in un buonissimo brodo.

È un piatto caldo, sostanzioso, saporito e delizioso che piace praticamente a tutti, a patto che si riesca a gestire il piccante!

Ovviamente anche la ricetta del kimchi-jjigae può avere molte variazioni, legate soprattutto al tipo di brodo che si vuole utilizzare per insaporire il piatto: oggi io vi mostro una versione con la carne che comprende gli ingredienti base ma un brodo molto più saporito del classico brodo di carne.

NB: in caso vogliate qualcosa di meno intenso, potete benissimo usare il brodo di pollo o manzo e saltare la preparazione di quello di acciughe!

Avvertenze!

Si tratta di un piatto che può risultare molto piccante a seconda del tipo di kimchi che viene scelto e a seconda della quantità di gochugaru e gochujang che viene utilizzata: se non reggete molto il piccante, dimezzate le dosi del peperoncino, aggiungete più acqua al brodo e fatevi consigliare in un supermercato orientale del kimchi non troppo forte!

Ma passiamo ora alla ricetta!

  • Difficoltà: Media
  • Tempo di preparazione: 15 Minuti
  • Tempo di Cottura: 40 minuti
  • Porzioni per: 2/4 Persone

Ingredienti

Per lo stufato:

  • 450 g Kimchi, tagliato in pezzi
  • 60 ml Salamoia di Kimchi
  • 225 g Spalla di Maiale o Pancia di Maiale (se preferite potete usare il tonno in scatola)
  • 150 g Tofu (opzionale), tagliato in pezzi spessi a forma di quadrato
  • 3 Cipollotti
  • 1 Cipolla, affettata
  • 5 g (circa) Sale Kosher, in caso mancasse va bene anche sale normale
  • 10 g Zucchero
  • 10 g Gochugaru (fiocchi di peperoncino coreano)
  • 17 g Gochujang (pasta di peperoncino)
  • 5 ml Olio di Sesamo tostato
  • 480 ml Brodo di Acciughe (o brodo di pollo o di manzo)

Per il brodo di acciughe:

  • 7 Acciughe Grandi Essiccate, senza testa e interiora
  • 40 g Ravanello Coreano (o ravanello daikon), tagliato sottile
  • 50 cm Kelp Essiccato
  • 3 Radici di Cipollotto
  • 950 ml Acqua

Preparazione

Preparazione brodo di acciughe (facoltativo):

1- Mettere le acciughe, il daikon, le radici di cipollotto e il kelp essiccato in una pentola profonda.

Acciughe, Daikon, Radici di cipollotto e Kelp nella pentola

2- Aggiungere l’acqua e far bollire per 20 minuti a fuoco medio alto.

3- Abbassare il fuoco al minimo per altri 5 minuti.

4- Filtrare e mettere da parte il brodo.

Preparazione stufato di kimchi:

1- Mettere il kimchi e la salamoia di kimchi in una pentola poco profonda; aggiungere la carne di maiale e la cipolla.

2- Tagliare 2 cipollotti in diagonale e aggiungerli alla pentola.

3- Aggiungere sale, zucchero, fiocchi di peperoncino e pasta di peperoncino. Spruzzare l’olio di sesamo e aggiungere il brodo di acciughe.

Gochujang e Gochugaru in cima agli ingredienti nella pentola

4- Coprire e cuocere per 10 minuti a fuoco medio alto.

5- Aprire e mescolare i condimenti con un cucchiaio. Adagiare il tofu in cima; coprire e cuocere altri 10-15 minuti a fuoco medio.

6- Tagliare 1 cipollotto e posizionarlo sopra lo stufato; togliere dal fuoco e servire con riso.

맛있게 드세요!

Fonti: https://www.maangchi.com/recipe/kimchi-jjigae

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K-Food Korea

#K-food: Bibimbap (비빔밥)

La ricetta che vi mostro oggi è quella del Bibimbap (비빔밥), un piatto coreano estremamente popolare, costituito da riso, verdure saltate e condite, una salsa molto saporita composta da gochujang, e, solitamente, anche un po’ di manzo marinato.

Bibim (비빔) si traduce come “misto”, e bap (밥) significa “riso cotto”, quindi bibimbap significa letteralmente “riso misto”, dunque il miglior modo per consumarlo è quello di mescolare per bene tutti gli ingredienti nella ciotola prima di iniziare a mangiarlo!

Anche in questo caso, esistono molte varianti di questo piatto, e quella che vi spiegherò io è considerata una delle più classiche, anche se spesso si consuma con il manzo crudo condito e non cotto.

Esiste anche una versione del bibimbap chiamata Dolsot-Bibimbap (돌솥비빔밥): “Dolsot” significa “pentola di pietra” in coreano e, per prepararla, si segue essenzialmente lo stesso procedimento per il bibimbap classico, con la differenza che viene servito in una ciotola di pietra che ha la funzione di mantenere il riso in fondo caldo al fine di renderlo croccante.

Erroneamente molte persone pensano che il bibimbap venga servito sempre in questa ciotola di pietra calda, ma non è così!

Parola chiave? Pazienza!

Fondamentale per questa ricetta è preparare ogni ingrediente con cura e attenzione, facendo in modo che i loro sapori unici emergano e si uniscano perfettamente nella ciotola: seguite ogni step con calma, il piatto deve essere servito a temperatura ambiente!

  • Difficoltà: Media
  • Tempo di preparazione: 40 Minuti
  • Tempo di cottura: 30 Minuti
  • Porzioni per: 4 Persone

Ingredienti

Base:

  • 155 g Riso Bianco cotto, preferibilmente a chicco corto
  • 4 Uova
  • q.b Alga Nori essiccata
  • q.b Semi di Sesamo

Per la carne e la sua marinatura:

  • 250 g Filetto di Manzo (o bistecca spessa), tagliato molto finemente
  • 1/4 di Mela Verde, grattugiata
  • 3 Spicchi d’Aglio, tritati
  • 14 ml Salsa di Soia
  • 20 g Miele (o zucchero di canna)
  • 30 ml Olio di Sesamo, tostato

Per le verdure:

  • 2 Carote grandi, tagliate a listarelle fini
  • 2 Zucchine grandi, tagliate a listarelle fini
  • 1 Mazzo di Spinaci, (100 g) tagliato a 5 cm di lunghezza circa
  • 8 Funghi Shiitake secchi grandi
  • 100 g Germogli di Soia
  • 3 Spicchi Aglio tritato
  • 40 ml Olio Vegetale (non verrà usato tutto insieme ma sarà separato
  • 10 g Sale
  • 7 ml Salsa di Soia
  • 1 goccio Salsa di Pesce (facoltativo)
  • 1 pizzico Zucchero Bianco
  • q.b Olio di sesamo, tostato

Per la salsa:

  • 80 g Pasta Gochujang
  • 30 ml Mirin
  • 30 ml Aceto di Riso
  • 7 ml Salsa di Soia
  • 15 g Zucchero Bianco
  • 1 Spicchio d’Aglio, tritato
  • 12 ml Olio di Sesamo tostato

Preparazione

1- Per prima cosa preparare la salsa: mescolare gli ingredienti della salsa (vedere sezione apposita negli ingredienti) fino a quando lo zucchero si è sciolto.

2- Unire la mela grattugiata, 3 spicchi d’aglio, 14 ml di salsa di soia, 20 g Miele (o zucchero di canna), 30 ml olio di sesamo tostato in una ciotola e mescolare bene, poi aggiungere il manzo e marinare da 30 minuti a tutta la notte.

3- Scaldare 2 cucchiai di olio in una padella grande a fuoco alto, nel frattempo togliere la carne dalla marinatura e metterla nella padella, cuocere per 3 – 4 minuti fino a quando la carne si è asciugata e si nota qualche pezzo caramellato, poi togliere dalla padella e tenere in caldo fino a quando necessario.

Carne marinata

4- Immergere i funghi in una grande ciotola di acqua bollente per 30 minuti, poi scolare, strizzare l’acqua in eccesso, poi affettare.

5- Mettere carote e zucchine in ciotole separate, cospargere ciascuna con mezzo cucchiaino di sale, mescolare, lasciare riposare per 20 minuti e poi scolare il liquido in eccesso.

6- Se si riesce, lasciare andare due padelle insieme per le verdure.

Funghi: scaldare 2 cucchiai di olio in una padella a fuoco medio alto. Cuocere i funghi per 2 minuti. Aggiungere 7 ml di soia, un pizzico di zucchero, 1 spicchio di aglio. Mescolare per 1 minuto, poi rimuovere.

Carote: Aggiungere 2 cucchiai di olio nella padella, cuocere la carota fino a quando è appena tenera (da 5 a 8 minuti), quindi rimuovere.

Zucchine: Cuocere come la carota per 4 minuti.

Spinaci: scaldare 2 cucchiai di olio vegetale con una spruzzata di olio di sesamo. Saltare fino a quando iniziano ad appassire. Aggiungere 1 spicchio d’aglio e sale a piacere, mescolare, poi togliere. Una volta raffreddati, strizzarli per far uscire il liquido in eccesso.

Germogli di soia: Far sobbollire in acqua per 5 minuti o cuocere a vapore nel microonde per 3 minuti fino a quando non diventano flosci. Scolare sotto l’acqua fredda, poi lasciare a riposare. Spremere il liquido in eccesso con le mani e mettere i germogli in una ciotola. Mescolare con 2 cucchiai di olio di sesamo, 1 spicchio di aglio e un goccio di salsa di pesce.

Germogli di soia

7- Friggere le uova in una padella secondo i propri gusti (preferibilmente occhio di bue).

8- Mettere il riso in ciotole, ricoprire con le verdure e il manzo poi, per ultimo, l’uovo: cospargere con semi di sesamo a piacere, alga nori essiccata e una spruzzata di olio di sesamo. Servire con la salsa.

맛있게 드세요!

Esiste anche un’altra versione del Bibimbap, sapete dirci qual è? Provate anche voi a replicare questa prelibatezza della cucina coreana e non dimenticate di taggarci!


Fonti: https://www.maangchi.com/recipe/bibimbap, https://www.recipetineats.com/bibimbap/

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K-Drama Recensioni

“Juvenile Justice”: qual è il peso della giustizia?

Titolo: Juvenile Justice (소년 심판)

Episodi: 10

Genere: Legal drama

Cast principale: Kim Hye-soo, Kim Mu-yeol, Lee Sung-min, Lee Jung-eun

Dove guardarlo: Netflix

Voto: 9.5

Trama

Le persone tendono a mostrare la loro vera natura quando sono messe all’angolo. Per questo motivo le persone sono cattive.

(Ep. 1, min. 31:40)

Io odio i teppisti“: è questa una delle prime battute che sentiamo pronunciare a Sim Eun-seok (Kim Hye-soo, Tazza: The high rollers, Hyena), la giudice protagonista di questo K-drama, ed è già da queste poche parole che possiamo immaginare bene quale sarà il tenore dell’intera narrazione. Ma chi è Sim Eun-seok?

Donna dal passato misterioso e doloroso, all’inizio della serie viene trasferita al Tribunale minorile del distretto di Yeonwha: sin dalle prime scene appare come molto distante, fredda, una sorta di calcolatore apatico della legge – non a caso è conosciuta tra i suoi colleghi come “Judge Max” a causa della sua eccessiva rigidità nei giudizi -, e si trova a dover avere a che fare con casi molto complessi che, purtroppo o per fortuna, metteranno a dura prova anche le sue più profonde convinzioni, facendole scoprire un altro lato del proprio mestiere e della propria persona.

Accanto a Eun-seok troviamo il giudice Cha Tae-joo (Kim Mu-yeol, Forgotten, My beautiful bride), diametralmente opposto rispetto alla protagonista, infatti questi è molto più affabile, dalla mentalità aperta, sempre disposto ad offrire un’altra possibilità ai giovani delinquenti che si trovano al suo cospetto: mentre Eun-seok è più propensa ad un’applicazione ferrea delle regole, Tae-joo è più per la rieducazione e la riabilitazione dei trasgressori e questo porterà i due giudici a scontrarsi spesso su questioni etiche e metodologiche nella conduzione delle indagini e dei processi.

La serie affronta, nell’arco dei 10 episodi, fattispecie di reato differenti che spaziano dall’omicidio, alle baby gang fino alla violenza sessuale e domestica e, purtroppo, ciò che sconvolge, oltre alla crudeltà dei reati in sé, è la realisticità dei racconti, i quali non sono tratti dall’inventiva di Kim Min-seok, l’autore della serie, bensì dalla cronaca nera coreana: non a caso, il K-drama è vietato ai minori di 18 anni per le tematiche trattate e per le scene violente.

Juvenile justice è il secondo prodotto di questo genere proposto (e prodotto, in questo caso) ultimamente da Netflix, difatti l’anno scorso sempre in questo periodo era stato già mandato in onda il K-drama “Law school” (로스쿨) creato dalla JTBC che vedeva come protagonisti Kim Myung-min (Detective K, VIP, Six flying dragons), Kim Bum (Boys over flowers, Tale of the nine tailed, Ghost doctor), Ryu Hye-young (Reply 1988, The Mayor) e ultima, ma non per importanza, la stessa Lee Jung-eun (Parasite, My Holo love) che, in Juvenile justice non vestirà i panni di una docente della Hankuk Law School ma quelli di un Giudice supremo!

I due K-drama si assomigliano molto, sia per ambientazione che per tipologia di recitazione ma anche per i temi trattati: a dirla tutta, anche le stesse OST sono molto simili!

Ma c’è anche un’altra somiglianza che non passa certo inosservata agli spettatori più attenti: ovviamente parliamo del famosissimo Vincenzo (빈센조), che vede come protagonisti attori del calibro di Song Joong-ki (Descendants of the sun, Arthdal Chronicles), Ok Taec-yeon (Bring it on, ghost, Save me), Jeon Yeo-been (Save me, Night in paradise), Kim Yeo-jin (Itaewon class, Extracurricular) e Kwak Dong-yeon (Gangnam Beauty, It’s Okay to not be okay), e anche in questo caso ci riferiamo ad una serie crime/legal drama che ci porta nei meandri della legge e del business.

Non trovate anche voi una certa somiglianza tra le tre OST qui proposte?

Che Netflix abbia capito che il genere legal drama piace ai suoi spettatori e abbia deciso di investirci maggiori finanze?

Il ruolo del giudice

Non è soltanto [una questione] di chi sia nel torto. L’obiettivo del Tribunale minorile è assicurarsi che i ragazzini non compiano nuovamente crimini.

(Ep. 2, min. 17:24)

Al di là dei singoli casi ed episodi, trattati in maniera magistrale nonostante siano romanzati, ciò che realmente offre questo K-drama è una serie di spunti di riflessione per il grande pubblico su questioni che, normalmente, vengono trattate all’interno delle aule delle scuole di Giurisprudenza e tra “tecnici del mestiere“, prima fra tutti il ruolo del giudice come rappresentante della legge.

Il giudice, nell’immaginario comune, è spesso visto o come una figura maestosa che sta al di sopra delle parti o come qualcuno troppo lontano dalla realtà, circondato comunque da un’aura di potere e di conoscenza: questa serie, invece, ci mostra quanto il giudice viva, giorno dopo giorno, nello svolgimento delle sue funzioni, a stretto contatto con la realtà e con la società, cercando di diventare il miglior interprete possibile tra questa e la legge stessa.

Nell’arco dei vari episodi abbiamo modo di osservare diversi modi di “fare legge” ma, soprattutto, è possibile osservare come si cerchi di sviscerare una questione fondamentale nello studio della legge, in particolare del diritto penale, cioè la funzione della pena, rispondendo alla domanda vecchia come il mondo “bastone o carota?“: se Eun-seok, all’inizio della narrazione, appare più vicina al bastone che picchia duramente chi commette un reato, nel corso degli eventi cambierà approccio, ritrovando un lato più umano, anche nella giustizia.

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Source: NETFLIX

Il mondo della giustizia e la sua bolla

In altre parole, questo significa che lo stato si poggia esclusivamente su sacrifici individuali. In un certo senso, la Corte è colpevole.

(Ep. 5, min. 46:10)

La citazione in sovraimpressione rappresenta uno dei problemi principali dell’apparato statale, cioè quanto le Corti, chi commette dei reati, le vittime e le loro famiglie siano abbandonate su una sorta di isola in mezzo al mare, in un mondo che funziona solo per loro e che, purtroppo, viene considerato troppo distante dalla realtà di tutti i giorni: due episodi, infatti, sono dedicati all’enorme ruolo e fatica svolto, in tutti i paesi, dalle case e istituti che si occupano di prendersi cura dei giovani criminali che vengono mandati dai Tribunali affinché ricevano assistenza, educazione e supporto psicologico perché non ricadano nel terribile incubo della recidiva.

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Che ne è di quelli che non tengono il passo e rimangono indietro? Che ne è delle vittime? Chi è responsabile per loro? [Questo] non è essere efficienti. Questo è essere irresponsabili. Perché non ha un po’ di senso del dovere?

(Ep. 10, min. 06:50)

Al tempo stesso, quando si parla di questi temi, si tende a ridurre tutto il discorso nei “banali” ruoli di reo e vittima, chi ha commesso il fatto e chi l’ha subito, dimenticando però dei protagonisti indiscussi della vicenda, spesso spettatori inermi e indifesi dell’intera pièce, cioè le persone vicine alla vittima e al carnefice, spesso si parla delle loro famiglie, inevitabilmente e indissolubilmente stravolte dagli eventi: purtroppo, però, quando si cerca di fare giustizia in maniera rapida – anche e soprattutto a causa dell’aumentare dei casi e delle pochissime risorse -, sono proprio questi personaggi secondari ad essere lasciati indietro, quasi come se il fatto non riguardasse anche loro, quasi come se non fossero anche loro coinvolti.

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Source: NETFLIX

Purtroppo, però, questa serie ci mette davanti ad una triste verità, ovvero che la legge non è in grado di salvare tutti e di proteggere tutte le vittime, nonostante i suoi sforzi e i suoi tentativi.

La vita di chi perde un caro per colpa di qualcun altro, la vita di chi subisce uno stupro, la vita di un figlio che viene allontanato dal genitore per evitare che continui a subire violenze, la vita di un giudice che ha il durissimo compito di valutare in maniera imparziale l’operato altrui, la vita di chi viene condannato a passare una buona fetta della propria vita in carcere: sono loro i veri protagonisti e destinatari della legge, sono loro quelli che devono essere protetti, in tutte le loro sfaccettature, sono loro quelli dei quali lo Stato deve occuparsi perché non si sentano lontani, non si sentano abbandonati nella loro sofferenza e nella loro “diversità”.

“Io sono la vittima. Ma perché sono io quella che viene ostracizzata? Quando potrò tornare alla mia vecchia vita? Potrò mai tornarci?”

“C’è una verità assoluta che ho realizzato lavorando in questo ambito. Chiunque può essere una vittima. E’ una cosa così scontata, ma nessuno lo capisce.”


(Ep. 10, min. 43:20)

Sotto questo punto di vista, Eun-seok ha proprio ragione: “Chiunque può essere una vittima” e questo K-drama ce l’ha ricordato, per l’ennesima volta.

Conclusioni

Gli attori, dai più giovani ai veterani del mestiere, sono di una bravura incredibile, capaci di trasmettere tutte le emozioni provate dai vari personaggi allo spettatore, rendendolo tristemente partecipe del susseguirsi degli eventi.

Questa serie vi farà piangere, rabbrividire, vi farà arrabbiare ma soprattutto riflettere, non solo su di voi ma anche su tante tematiche sempre presenti “sulle nostre tavole” ma spesso ritenute troppo spinose per essere affrontate: Juvenile justice vi obbligherà ad aprire gli occhi, a rendervi conto che queste realtà esistono ed è compito di tutta la comunità quello di riportare sulla corretta strada coloro che, per colpa o per diletto, se ne sono allontanati.

È una serie ben fatta, mai noiosa né banale, forse il ritmo è stato un po’ troppo rallentato – senza grande motivo – negli ultimi due episodi ma la cosa, nel complesso, non crea chissà quale problema e non è poi così fastidiosa: non sarà certamente la serie della vita, di quelle che si riguardano volentieri nei momenti di noia, ma rientra a gamba tesa tra i migliori prodotti dell’ultimo anno.

Se vi piace il genere legal drama, questa serie è un assoluto must-have nella vostra lista, non potete assolutamente perdervelo!

Avete visto questa serie? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!

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K-Drama Recensioni

“All of us are dead”: terrore tra i banchi di scuola

Dopo il successo dello scorso anno di “Squid Game”, “All of us are dead” scala le classifiche di più di 30 stati a livello globale, pronto a conquistare il mondo uno zombie alla volta

  • Genere: apocalittico, horror, action
  • Anno: 2022
  • Stagioni: 1
  • Episodi: 12
  • Cast principale: Park Ji-Hu, Yoon Chan-Young, Cho Yi-Hyun, Park Solomon
  • Voto: 8,5

Vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se nel bel mezzo di una qualunque lezione la vostra scuola si fosse rivelata l’epicentro di un’epidemia zombie?

Se siete facilmente impressionabili, “All of us are dead” potrebbe non fare esattamente al caso vostro: questa ultima serie coreana di Netflix lascia ben poco all’immaginazione, mostrando a 360 gradi cosa significa essere uno studente liceale alle prese con una delle più feroci epidemie zombie viste finora in televisione.

Attenzione: può contenere tracce di spoiler!

La storia

All of us are dead” è un’opera che vede il suo principio nell’uscita dell’omonimo webtoon di Joon Dong-geun nel 2009.

Tutto ha inizio sul tetto di un edificio di Seoul, in una notte tempestosa la cui pioggia però non riesce a nascondere le orribili azioni che un gruppo di studenti sta compiendo nei confronti di un loro compagno di scuola.

I bulli se la stanno prendendo per l’ennesima volta con il povero ragazzo, ma qualcosa sta cambiando: i suoi occhi sono rossi, scure vene iniziano a rigargli il viso, e lui sembra finalmente reagire, anche se non riesce comunque ad avere la meglio sui suoi assalitori.

Il padre, venuto a conoscenza del fatto, corre all’ospedale dove trova miracolosamente il ragazzo ancora in vita, ma c’è qualcosa che non va in lui e l’uomo sembra essere l’unico a non essere stupito della cosa.

Appena il ragazzo inizia a mostrare i primi sintomi di una rabbia incontenibile che lo porta a voler uccidere il suo stesso padre, l’uomo prende una Bibbia che era appoggiata su uno scaffale lì vicino e la usa come arma per uccidere il figlio. Nell’intento di sbarazzarsi del corpo, però, il cadavere continua a muoversi. Noi pensiamo di aver capito cosa sta per succedere, e voi?

Un virus tra i banchi di scuola

Il padre del ragazzo, scopriremo essere non altri che il professore di scienze Lee Byeong-chan (Kim Byung-chul, Goblin) del liceo di Hyosan, l’istituto che vedrà al suo interno l’inizio dell’irrefrenabile contagio quando una studentessa fin troppo curiosa verrà morsa sul dito da un topolino portatore di un virus che in pochi secondi ha la capacità di trasformare una persona in un “mostro mangia uomini”.

Da sinistra verso destra, Nam-ra (Cho Yi-Hyun), Lee Suhyeok (Park Solomon), Cheong-san (Chan-Young Yoon) e On-jo (Park Ji-hoo)

A scuola, On-jo (Park Ji-hoo) e Cheong-san (Chan-Young Yoon) sono amici fin da quando erano piccoli, ma come spesso accade uno dei due sembra nascondere un sentimento che va oltre la semplice amicizia. Il tutto verrà fuori alla luce del sole quando On-jo deciderà di dichiararsi per Lee Suhyeok (Park Solomon), ex bullo che ora è uno dei ragazzi più ammirati della scuola, senza sapere che lui ha però come obiettivo la bella Nam-ra (Cho Yi-Hyun), capoclasse dal carattere taciturno che le rende difficile stringere amicizie con i suoi compagni.

I protagonisti della serie non sono altro che ragazzi del liceo alle prese con le difficoltà che ogni teenager deve affrontare in quel periodo della sua vita, ma presto dovranno imparare ad accantonare qualsiasi tipo di rancore o sentimento per fare squadra e cercare di sopravvivere a una minaccia che nessuno di loro avrebbe mai immaginato di dover affrontare.

Quando i primi contagiati iniziano ad irrompere nelle classi e correre per i corridoi dell’edificio, sarà già irrimediabilmente troppo tardi: da una singola ragazza, in pochi minuti sono centinaia gli zombie che inseguono e mordono chiunque si trovi per la loro strada. E così, luoghi di ritrovo come la mensa, la biblioteca, i campi sportivi o la palestra diventano sedi di puro terrore, tra ragazzini che corrono per le loro vite e violenti zombie assetati di sangue che non accennano a diminuire in numero.

Il caos regna zombie

Fin dalla prima puntata, e in seguito agli avvenimenti di cui avete appena letto, gli zombie saranno inarrestabili e la scuola diventerà il primo campo di battaglia di questa incontenibile epidemia.

Così i giovani studenti si troveranno per la prima volta da soli davanti ad un pericolo che non lascerà loro scampo, costretti a comportarsi da adulti quando quegli stessi adulti che dicevano loro che li avrebbero aiutati nel momento del bisogno questa volta non sembrano arrivare in loro soccorso.

“Non chiederò mai più nulla agli adulti”

Perché nella scuola intanto il tempo passa e i pochi superstiti che vediamo tentare di nascondersi dai migliaia di zombie che ormai popolano l’edificio, stanno ancora aspettando nella speranza che gli adulti arrivino a salvarli. Non importa se si tratta di quei genitori che avevano promesso loro di andare a prenderli, di poliziotti o i vigili del fuoco… Ogni giorno che passa quella speranza di un mondo dove gli zombie non hanno preso il sopravvento sembra farsi sempre più lontana.

Il bullismo e la legge del più forte

“La scuola non interessa a nessuno, sennò ci avrebbero già salvati. Salvati dal bullismo.”

Azioni memorabili a parte, tra spietate orde di zombie e ingegnosi piani di fuga che saranno capaci di non annoiare mai lo spettatore davanti a 12 puntate di aule di scuola infestate, la vera sorpresa è il significato che si cela dietro l’origine e la creazione di questo virus: la serie, volutamente raccontata in modo da sottolineare e condannare più volte il bullismo che le scuole coreane (e non solo, purtroppo) continuano a nascondere, ci rende partecipi della storia del professore di scienze e ci rivela infatti, puntata dopo puntata, quale fosse il suo intento iniziale.

Ho messo gatto e topo nella stessa scatola. La maggior parte dei topi, pietrificati, tremavano di paura. Ogni tanto, però, c’era un topo che perdeva i sensi per la paura e attaccava il gatto. Io ho estratto e affinato l’ormone, l’ho fatto per tutti quei topi che tremano di paura. Credevo che trasformando la paura in rabbia, sarebbe diventato più forte.”

Questo non è un virus dall’origine sconosciuta o poco chiara, ma creato da una persona il cui scopo era salvare il figlio dalle angherie e dai torti che stava subendo, renderlo più forte in modo da non vederlo mai più succube di una violenza che non meritava: è il prodotto di un padre che ha studiato e ha trovato nel suo stesso studio la condanna dell’umanità, volendo trasformare la paura in un meccanismo di difesa in grado di rendere tutti quei soggetti più deboli finalmente capaci di contrattaccare e difendersi con le proprie forze.

Ma la legge della natura vuole che quando inizi a sfidare la natura stessa, questa ti si ritorcerà contro: un siero che doveva essere in grado di far combattere al figlio i mostri della sua vita non ha fatto altro che trasformare lui stesso nel peggiore dei mostri e, ora, la legge del più forte vede un virus letale fare sempre più vittime, lasciando ai più deboli sempre meno possibilità di sopravvivenza.

Capiranno le poche persone rimaste in vita che la più grande forza risiede solamente nell’unione e nella collaborazione di tutti? C’è speranza di salvezza oltre la scuola o il mondo è già caduto nelle mani degli zombie?

Commento finale

Un teen horror drama che regala molto più di quello che promette: 12 episodi ricchi di scene di azione davvero impressionanti, mai scontate e per nulla ripetitive. La narrazione è scorrevole, i cliffhanger a fine episodio invogliano lo spettatore a proseguire senza troppi indugi, merito anche di una fantastica interpretazione degli attori che hanno saputo mantenere alta l’attenzione fino alla fine del racconto.

Unico punto a sfavore è la poca caratterizzazione di alcuni personaggi, sarebbe stato infatti molto interessante se avessero aggiunto delle scene retrospettive laddove si è voluto invece dare spazio a storie secondarie poco accattivanti perché un po’ troppo parte di narrative già viste.

Last but not least: alcune morti sarebbero state totalmente evitabili.

Nonostante questi piccoli appunti, “All of us are dead” è un titolo assolutamente da non perdere: un mix di scene che vanno dal drammatico al comico, del tutto diverso da “Happiness“, simile sotto certi punti di vista a “Sweet Home” e talvolta memorabile quanto “Train to Busan“, “All of us are dead” riesce ancora una volta a cambiare le carte in gioco e a proporre qualcosa di nuovo che sarà sicuramente capace di appassionare chiunque gli darà una possibilità.

Otterrà secondo voi una seconda stagione? Il finale, almeno per ora, rimane aperto alla nostra interpretazione.

Il cast della serie in un poster ufficiale Netflix
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K-Learning Studiamo insieme!

FlashCard in coreano

Dopo il successo delle schede per studiare l’alfabeto coreano (cliccate qui per scaricarle), torniamo con un altro regalo!

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