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Fight For My Way – Recensione

Titolo Drama: Fight for my way (쌈, 마이웨이)

Episodi: 16

Dove vederlo? Netflix, Viki Rakuten 

Anno: 2017

Genere: Drammatico 

Attori principali: Park Seo joon, Kim Ji won, Ahn Jae hong, Song Ha Yoon

Trama

Ko Dong man e Choi Ae ra sono amici d’infanzia. Lui da piccolo faceva taekwondo, lei sognava di diventare un’annunciatrice televisiva ma entrambi, cresciuti, hanno abbandonato i loro sogni per guadagnarsi da vivere: l’uno come disinfestatore, l’altra lavorando al punto informazioni di un centro commerciale. Entrambi decidono di rimettersi a inseguire i loro sogni, abbandonando il lavoro: Dong man decide di allenarsi per diventare campione UFC e Ae ra inizia a distribuire curriculum a vari centri di broadcasting per delle audizioni.

Commento

E’ un drama perfetto nella sua semplicità assoluta, non mancano i momenti comici e quelli emozionanti.  La storia di due amici che vogliono affermarsi, e finiranno nel farlo anche in amore.

Voto: 9

A cura di Rachel Sonnino

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Itaewon Class – Recensione

Trailer ufficiale della serie

Titolo Drama: Itaewon Class (이태원 클라쓰)

Episodi: 16

Dove vederlo? Netflix

Anno: 2020

Genere: Drammatico

Attori principali: Park Seo joon, Kim Da mi, Oh Soo ah, Ahn Bo hyun

Voto: 9

Trama

La vita di Park Saeroyi è stata sconvolta dopo che è stato espulso da scuola per aver preso a pugni un bullo e dopo la morte del padre. Scontata la pena in carcere, decide di seguire le orme del padre e aprire un bar-ristorante a Itaewon, il DanBam.

Insieme al suo manager e allo staff, cerca di raggiungere il successo e diventare il primo in tutta la Corea.

Cruciale è la competizione e l’odio del protagonista nei confronti della famiglia Jang, responsabile della morte del padre e proprietaria del più famoso ristorante sudcoreano.

Lo staff del DanBam

Commento

Una delle serie che più ha avuto successo negli ultimi anni, una storia di rivalsa che è capace di emozionare e coinvolgere subito lo spettatore. I protagonisti hanno tutti un carattere molto forte e non sono mai scontati, il susseguirsi delle vicende mi ha tenuta incollata fino all’ultimo episodio!

Una storia moderna che può vantare personaggi che la società odierna coreana ancora fatica ad accettare, ben realizzata in ogni suo aspetto e completata da una colonna sonora che di per sé meriterebbe un commento a parte. Il tutto contornato da una bellissima Seoul e gli scenari di un quartiere come “Itaewon”, sfondo perfetto per un colorato e vivace gruppo di amici che lotta per sopravvivere, ma soprattutto farsi spazio in una vita che, a volte, sembra sempre andare contro le nostre volontà.

Un punto se lo guadagnava a prescindere per il povero Park Seo Joon che ha dovuto sopportare un taglio a scodella che però rimarrà nella storia!

Park Seo-joon nelle vesti di Park Sae Ro yi.
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“Itaewon Class”: una moderna lotta di classe

원하는 대로
다 가질 거야
그게 바로 내 꿈일 테니까
변한 건 없어
버티고 버텨
내 꿈은 더 단단해질 테니
다시 시작해

I’m gonna run until I reach my goal,
Doing what I want,
Getting what I want,
That is gonna be my one shining dream.
Nothing’s gonna change. I can make it through.
My big dreams will grow wherever I am.
I will start again.

(시작 (Start), Gaho – Itaewon class OST pt.2)

Itaewon Class” è un K-Drama coreano del 2020 prodotto dalla Showbox e trasmesso, in Corea, dalla JBTC e dalla piattaforma streaming Netflix per il resto del mondo, ha avuto un grandissimo successo ed è stato valutato con 8.2/10 dagli utenti di IMDb rating.

Locandina del K-Drama “Itaewon Class”

Trama

Ispirato all’omonimo webtoon ad opera di Kwang-Ji, autore coreano che ne ha curato anche la trasposizione cinematografica, narra le vicende di Park Sae-Ro-yi, un giovane dal forte temperamento e poco avvezzo alle ingiustizie, il quale a seguito della tragica morte del padre causata da un incidente, perde la testa e cerca di uccidere il colpevole di quella sciagura, procurandosi soltanto un biglietto di sola andata per il carcere, dove avrà modo di riflettere sui propri errori, sui propri demoni e sulla vendetta da mettere in atto contro l’ex datore di lavoro del padre, un magnate della ristorazione coreana.

Una volta rilasciato, deciderà di cambiare vita e di tentare il salto di qualità aprendo il proprio pub, dando inizio ad una spietatissima concorrenza a suon di pubblicità, inventiva e passione ma senza esclusione di tiri mancini.

I personaggi principali

Sae-ro-yi, interpretato dallo straordinario Park Seo-joon, si presenta agli occhi dello spettatore come il classico “bravo ragazzo cui la vita ha voluto male”, ha il volto segnato dalla disgrazia, tiene a freno la sua emotività e cerca di essere quanto più razionale possibile, anche quando potrebbe sbottonarsi un po’ e lasciarsi andare alle emozioni, ma è comprensibile come atteggiamento, lui sa perfettamente cosa voglia dire perdere tutto e rischiare di ritrovarsi con un mucchietto di polvere tra le mani.

Tuttavia, Sae-ro-yi è anche molto determinato e ambizioso e queste sue eccelse qualità lo porteranno, talvolta, sull’orlo del precipizio dal quale, nella buona e nella cattiva sorte, lo tirerà fuori la co-protagonista, l’inafferrabile ed enigmatica Jo Yi-seo (interpretata dall’attrice Kim Da-mi): lei, al contrario del suo collega, è totalmente dedita alle emozioni e all’istinto, è una perfetta calcolatrice, sa quello che vuole e farebbe di tutto per raggiungerlo, proprio per questo trasformerà il sogno di Sae-ro-yi nel suo stesso sogno, impegnandosi anima e corpo in questo progetto.

Ma non sarebbe un vero K-Drama senza la “second lead”, il “finale alternativo” che rischia di far saltare l’equilibrio dei protagonisti, e anche in questo caso abbiamo uno splendido scontro testa a testa, fino agli ultimi episodi, tra la nostra Jo Yi-seo e la sua eterna rivale, Oh Soo-ah (interpretata da Kwon Na-ra), il primo vero amore di Park Sae-ro-yi, con il quale aveva condiviso gioie e lacrime sino alla sua incarcerazione, infatti in seguito riceverà una borsa di studio proprio da Jang Dae-hee, il capo del Jangga Group, l’azienda dove lavorava il padre di Sae-ro-yi, per poi diventarne una dipendente. Il loro rapporto sarà un attacco-difesa senza sosta, entrambe determinate ad avere il primo posto nel cuore del nostro protagonista e, se in un primo momento le cose si metteranno male per Jo Yi-seo, il vento andrà anche in suo favore, cambiando le regole del gioco.

Davide contro Golia

Itaewon class è un drama dolce amaro, piacevole da vedere come semplice passatempo ma che termina per catturare l’attenzione dello spettatore e fargli provare l’uragano di sensazioni che vivono i personaggi, lasciandolo con il fiato sospeso e mai sicuro al 100% di quello che accadrà di lì a breve così come nella vita vera.

La particolarità di questo drama è la rappresentazione della classica lotta di Davide contro Golia perché Park Sae-ro-yi diventa un anti-eroe moderno, con tutte le sue difficoltà, difetti e pregi, che cerca di sovvertire un ordine al quale non vuole partecipare e che non apprezza: Sae-ro-yi è giovane, è innovativo, è arrabbiato e ha voglia di rivincita, non tanto per se stesso quanto più per l’infausta sorte del padre, e diventa in questo modo la rappresentazione del nemico per eccellenza del sistema malato nel quale viviamo anche noi e con il quale si scontrano ogni giorno tanti giovani che vogliono trovare la loro strada con i loro mezzi e non vogliono più stare alle regole di quel gioco vecchio e desueto.

L’antagonista di Sae-ro-yi è Jang Dae-hee, un uomo che ha costruito con la propria fatica e sudore il suo stesso impero e che cerca di tenersi stretto quanto ha creato, screditando gli altri e facendoli desistere dai loro sogni e tentativi vani di imporsi sulla scena di Itaewon, il quartiere degli stranieri di Seoul, colmo di negozietti e ristorantini di ogni genere: il signor Jang è un moderno Mr. Scrooge del “Cantico di Natale”, un uomo troppo impegnato a vivere nel presente e a progettare il suo futuro, aspirando a renderlo ancor più dorato e splendente, da dimenticarsi del suo passato e delle sensazioni che, involontariamente, condivide con il giovane Park Sae-ro-yi.

Forse, è proprio questa loro quasi vicinanza a renderli ancor più diversi e antagonisti, sono entrambi ambiziosi e conoscono entrambi quella terribile sensazione di dover abbandonare il proprio desiderio a causa di eventi esterni alla loro giurisdizione, ma mentre Jang Dae-hee ha l’obiettivo di rimanere l’unico re di Itaewon, Park Sae-ro-yi ha in mente solo il riscatto sociale, solo voler cercare di cancellare quella macchia dovuta al suo periodo in carcere e gli errori commessi in passato a causa del suo temperamento.

Il vero “cattivo” dell’intera vicenda non è Jang Dae-hee che, nonostante le pessime ma coerenti motivazioni, darà molto filo da torcere al nostro protagonista, bensì è il figlio del signor Jang, Jang Geun-won, un arrogante e presuntuoso giovane ricco con l’ansia da prestazione e manie di protagonismo, in eterna competizione con il fratellastro e con qualunque altro essere si immetta sulla sua stessa strada (creando non pochi problemi, in primis con lo stesso Park Sae-ro-yi) e soprattutto con il costante bisogno di dover dimostrare la propria bravura e valore al padre, con il quale ha un rapporto d’amore e odio, tentando di spodestarlo e dimostrargli una volta per tutte che anche lui sarebbe in grado di gestire lo stesso Jangga Group.

Al di là del mero dispiacere per la pessima infanzia e ambiente nel quale è cresciuto il nostro Geun-won, non possiamo esimerlo dalle sue colpe e dai tanti danni causati ai protagonisti della serie, le cui vite saranno effettivamente scosse e cambiate proprio a causa di questi.

Una forte critica sociale

Il mondo prospettato dalla serie tv, quello della ristorazione e del business d’impresa, è un mondo spietato, un mondo che non accetta e perdona i passi falsi e lo stesso Sae-ro-yi e i suoi collaboratori ne pagheranno le conseguenze, approfittandone però (dopo un momento di sconforto) per trovare la forza per rinnovarsi nuovamente, accettando la dura verità del mondo del lavoro: non c’è mai un punto d’arrivo, non c’è mai niente di certo e bisogna sempre stare al passo con i tempi o si rischia di essere sommersi dall’onda e non riuscire più a tornare a galla.

Si potrebbe definire una “moderna lotta di classe” perché si osservano dei temi ricorrenti nelle classiche battaglie sindacali, politiche e soprattutto sociali che da tempo immemore sovvertono, o cercano di sovvertire, l’ordine delle cose, osserviamo la voglia della classe più povera di farsi maggiore spazio nella società oppure la volontà di cambiamento per costruire un mondo più a misura d’uomo; dall’altra parte troviamo anche tematiche nuove, più moderne, che danno un tocco di freschezza all’intero complesso, grazie anche e in particolar modo alla componente LGBTQ+ dovuto alla presenza della giovane Ma Hyeon-yi (interpretata dall’attrice Lee Joo-young), una ragazza transgender e chef al DanBam, il ristorante di Park Sae-ro-yi, oppure ancora la tematica del reinserimento in società degli ex detenuti, nel caso concreto non soltanto Park Sae-ro-yi ma anche un suo ex compagno di cella e poi collega al ristorante, Choi Seung-kwon (interpretato da Ryu Kyung-soo).

Proprio per questo motivo, Itaewon class risulta essere una boccata d’aria fresca nel panorama cinematografico e dell’intrattenimento coreano e non solo, perché riesce a coniugare importanti questioni sociali ad una storia leggera, fatta d’intrecci, storie d’amore, incomprensioni e speranze condivise e combattute tra i vari protagonisti.

Last but not least, occorre fare un plauso finale alla scelta e varietà di OST (Original Sound Track) operata da parte della regia, sono in particolar modo 13 brani che hanno contribuito a rendere ancor più memorabile questo drama, tra i quali non soltanto spiccano la OST part 2, “시작” (Start) dell’autore coreano Gaho, ma anche la OST part 12, la canzone “Sweet night” scritta e cantata da V (Kim Taehyung), membro dei BTS.

Autrice: Bianca Cannarella

Eterna Sagittario, è capitata in questo mondo per sbaglio e non ne è più uscita, riscoprendo se stessa e ciò che la circonda. Un giorno sì e l’altro pure sogna di scappare in Corea: probabilmente lo farà molto presto. Il suo motto preferito è: 시작이 반이다, “l’inizio è la metà”.