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#K-Interview: Fudasca

Cantautore e producer, Fudasca è un artista 100% straight outta Rome che si sta facendo sempre più spazio nella scena musicale italiana e non, portando avanti e in alto il nome della musica lo-fi, vantando collaborazioni con nomi molto importanti della scena italiana e internazionale. Alcuni nomi?

Avete presente quel motivetto che fa “Don’t stay awake for too long, don’t go to bed / I’ll make a cup of coffee for your head / It’ll get you up and going out of bed“: esatto, ha collaborato con Powfu, autore della famosissima Death bed!

Ha avuto l’occasione di lavorare come producer e come featuring con artisti italiani come PSICOLOGI, Massimo Pericolo, Alfa e Tredici Pietro: in proposito, consigliamo vivamente di ascoltare questi brani qui!

Fudasca ha avuto anche la possibilità di collaborare con artisti come JAY-B, membro e leader dei GOT7, per il brano “Is It A Dream?“, uscito nel 2021, sancendo il suo ingresso nel panorama musicale coreano.

Ma se vi dicessimo JUNNY, Junggigo e Ted Park, a chi pensate?

Esatto, parliamo proprio di artisti molto famosi della scena K-Pop!

JUNNY (Kim Hyeong-Jun (김형준)) è un cantautore canadese-coreano ed è nella #Top10 degli artisti più streammati in Corea del Sud: se non lo conoscete ancora, vi consigliamo di ascoltare MOVIE (ndr: l’autrice di questo articolo ha avuto ENORMI difficoltà a togliersela dalla testa)!

Junggigo (Go Jung Gi (고정기)) è un cantante coreano R&B, ha debuttato nel 2008 e inizialmente era sotto la Starship Ent., mentre adesso è rappresentato dall’agenzia che lui stesso ha fondato, la SEL Records: Junggigo ha collaborato con numerosissimi artisti (Beenzino, Crush, Zion.T, DEAN, Chanyeol degli EXO, Paloalto, Jay Park, giusto per fare qualche nome) e, se anche voi non vi siete ancora ripresi dalla batosta di Uncontrollably Fond (*tira fuori un fazzoletto dalla tasca e si asciuga le lacrime*), siamo sicuri che riuscirete a riconoscere subito questa OST qui!

Ted Park (Park Tae-won (박태원)) è un cantante americano-coreano molto noto nella scena K-Hip hop, infatti fino a poco tempo fa faceva parte della squadra della HIGHR MUSIC: se non lo conoscete ancora, consigliamo di ascoltare Adore You, Dior You.

Cos’hanno in comune questi tre artisti con il giovane cantautore romano?

Ebbene, in comune hanno un nuovo singolo fresco fresco d’uscita, intitolato Redlight, singolo che consacra ulteriormente la vicinanza di Fudasca al K-Hip hop e citypop coreano.

Abbiamo avuto la possibilità, e l’onore, di intervistare Fudasca per fargli qualche domanda e scoprire qualcosa in più sul suo modo di lavorare, sulle sue collaborazioni e sui suoi progetti musicali.

가자 !

Ciao, grazie per la disponibilità! Potresti presentarti ai nostri lettori?

Ciao! Grazie a voi ! Sono Fudasca, un produttore di Roma, ho collaborato in vari settori e con vari artisti internazionali e no, in U.S. con Powfu, Rxseboy, Snow, in Italia con Psicologi, Alfa, Tredici Pietro e altri, ma soprattutto nel K-Pop con JAY B, JUNNY, Junggigo, Kwon Jo e altri!

Come e perché hai deciso di iniziare la tua carriera musicale?

Ho scelto di iniziare la mia carriera musicale per semplice necessità di espressione, trovavo negli strumenti musicali e nelle note quello che avrei voluto dire a voce: pensavo poi, un giorno, di poter proporre il mio gusto musicale a più persone possibile.

Non sei solo cantautore ma anche producer, quindi hai la possibilità di osservare la musica da più punti di vista. Quali sound saresti curioso di ascoltare di più nella scena italiana?

Il mio ruolo è quasi esclusivamente quello del producer, spesso mi cimento anche nel songwriting durante le session ma il modo migliore che ho per esprimermi rimangono comunque i suoni più delle parole.

In Italia mi piacerebbe sicuramente ascoltare più lo-fi e più canzoni in stile K-Pop.

Qual è il tuo role model nel mondo della musica?

Il mio role model di tutti i tempi è sicuramente Michael Jackson e/o il suo produttore Quincy Jones, quello che hanno fatto per la musica pop mondiale non ha eguali.

Se dovessi citarne uno più recente ti direi The weeknd, Kanye West, Drake o Post Malone, hanno cambiato e stanno cambiando la storia della musica.

Cosa vuol dire per te musica e, soprattutto, fare musica?

Musica come dicevo prima è espressione e mi piace pensarla come qualcosa che colora l’aria, l’atmosfera, è in grado di cambiare o rafforzare l’ambiente in cui viene riprodotta, un’influenza così forte che pochissime (forse nessun’ altra) forme d’ arte possono avere.

Il lo-fi non è un genere particolarmente sfruttato in Italia, ancora ritenuto da troppi “musica di nicchia”, da dove viene la tua scelta di lanciarti in questo progetto?

Dal fascino di potersi permettere “l’errore” nella traccia, di renderla umana e vera, è un concetto che cerco di riportare sempre nella mia musica, qualsiasi genere poi io produca.

In “I wanna fly”, singolo del 2022 uscito in collaborazione con Khary e love-sadKID, rielaborate l’iconico pezzo di metà anni 2000 Wings di Macklemore & Ryan Lewis, da dov’è venuta questa scelta?

Semplicemente stavamo pensando a qualcosa di leggero, che fluttuasse, e il ritornello di wings, preso e rielaborato dava esattamente quella sensazione. 

Tra gli artisti con i quali hai collaborato risultano nomi molto importanti e noti della scena K-Pop, come JAY-B dei GOT7, JUNNY, Ted Park, Junggigo, ti va di raccontarci come li hai conosciuti musicalmente e com’è stato lavorare con artisti di quel calibro e apparentemente così diversi da noi?

È stato molto stimolante, JAY-B mi ha scritto su Instagram dopo l’uscita del mio primo album che è stato molto ascoltato in Corea, è stata l’unione di due mondi, quello del K-Pop e quello del Lo-fi, da lì ho cercato di proporre una mia versione del K-Pop anche ad altri artisti, e così è nata la collab con JUNNY e gli altri: abbiamo fatto (sia con JAY B che con JUNNY) delle videochiamate per conoscerci meglio e avere una collaborazione unica.

Il mio sogno è quello di unire le culture e gli stili che abbiamo, portare un po’ di Italia e Europa nel K-Pop e portare un po’ più di K-Pop in Italia e nel resto del mondo, e credo che solo unendo le forze e le influenze si può ottenere una cosa speciale come questa.

Qual è un’artista della scena K-Pop o K-Hip hop con la quale ti piacerebbe collaborare in futuro?

Un artista che mi piace molto è G.Soul, vorrei collaborare con lui; ovviamente fare un’altra collab con JAY-B, sarebbe figo addirittura un album insieme un giorno.

Grazie ancora per la chiacchierata! Fai un saluto ai fan di Mondo Coreano?

Ciao a tutti !!~~ spero ci risentiremo presto con nuova musica e magari anche un video musicale 🙂

Ringraziando ancora Fudasca per essersi reso disponibile per questa chiacchierata, noi non possiamo fare altro che augurargli un enorme 화이팅, sperando che anche lui, come noi, riesca nel suo intento di avvicinare il nostro paese e la Corea e creare, finalmente, qualcosa di nuovo e di grandioso.

L’arte, da sempre, ha il potere di unire le persone, anche le più lontane e le più diverse, e siamo sicure che, pian piano (e con non poca fatica), si stia costruendo il terreno perché questa unione che tutti desideriamo diventi realtà: un’unione che sfrutta le proprie diversità per creare comunicazione, confronto, un’unione che risponde a gran voce a tutti coloro che, invece, specie ultimamente predicano l’odio e la divisione.

Invitandovi ad ascoltare il nuovo singolo di Fudasca, vi salutiamo e vi aspettiamo al prossimo appuntamento di #K-Interview!

안녕히 가세요!

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K-Hip hop al femminile – Le dive del K-Pop

Sebbene il rap sia stato per lungo tempo dominato dal genere maschile, abbiamo visto come molte donne siano state in grado di sradicare questa falsa credenza piena di pregiudizi e aprire le porte a molte artiste di grande talento, portando alla ribalta le sfumature, l’unicità e il fascino inimitabile del genere.

Eppure, c’è una categoria di rapper che ancora viene mal vista e mal giudicata, ossia quelli appartenenti a gruppi K-pop.

Fino a due-tre decenni fa, era impensabile vedere rapper nel panorama musicale mainstream, in quanto questo genere aveva ben poco a che vedere con la musica pop e le ballad che tanto andavano di moda negli anni Novanta e Duemila.

Già solo quindici anni fa era strano, se non raro, vedere un gruppo K-pop con uno o più membri designati solamente al ruolo di rapper; ora, invece, un gruppo pare quasi incompleto se privo di quest’ultimo. Ed è innegabile che sia stato proprio questo percorso a rendere l’hip hop coreano un genere più mainstream, più accettato anche da chi non conosce la scena undergound e più apprezzato dal pubblico in generale.

Nonostante ciò, chi assume questo ruolo all’interno di un gruppo K-pop è spesso stigmatizzato, e la critica principale è quella di non essere portati per il canto. Ma, in realtà, ci sono moltissime artiste piene di talento anche nel mondo del K-Pop e noi di Mondo Coreano abbiamo preparato una breve lista per aiutarvi a simpatizzare con alcune delle migliori rapper K-pop.

CL

Lee Chae-rin, in arte CL, è sicuramente tra le rapper femminili K-Pop più talentuose di sempre. Nell’industria è conosciuta come “la donna più cattiva” (The Baddest Female) e nei suoi rap è in grado di esprimere diversi concetti, a volte in modo dolce e morbido, altre volte in modo forte e deciso. È fiera e coraggiosa, non ha paura di mostrare il suo talento e ha carisma da vendere.

Il suo debutto è avvenuto inizialmente nel 2009 come membro delle 2NE1, ma si è fatta strada nel mondo dei solisti dal 2013 in Corea e dal 2016 in America con il singolo “Lifted” sotto Schoolboy Records.

Dopo lo scioglimento ufficiale del gruppo, la diva ha firmato con la SuneV, agenzia sotto la quale ha pubblicato numerosi singoli di successo, tra cui “Hello Bitches“, collaborando con artisti di fama mondiale come G-Dragon i Black Eyed Peas.

Hyuna

Hyuna è ciò che chiameremmo talento naturale: sa cantare, ballare, rappare, è bella, amorevole coi fan e sempre energica. La sua carriera comincia molto presto, nel 2007, come membro delle Wonder Girls che, sfortunatamente, dovette abbandonare quasi subito per motivi di salute.

Torna sulla scena musicale due anni dopo come membro delle 4Minute, conosciuto anche come “il gruppo di Hyuna” e in parallelo prosegue la sua carriera da solista o in sub-unit, come il duo Troublemaker (con Hyunseung) e il trio Triple H (con Hui e Dawn). Una cosa è certa: qualunque fosse l’artista ad accompagnarla, la canzone sarebbe diventata una hit di successo

Hyuna è semplicemente una bomba ed è anche lei la prova che la costanza e la perseveranza ripagano sempre. Conosciuta con l’immagine di “donna sexy”, non è la solita rapper che ci si aspetterebbe di vedere: è un’artista super versatile e usa il rap per esprimere la sua nota artistica e creativa.

LE

LE è una rapper che, prima di entrare nel mondo del k-pop, ha cominciato la sua carriera nella scena underground insieme ai Jiggy Fellaz, sotto il nome Elly. Per ben 8 anni ha fatto parte del gruppo EXID dopo che il produttore Shinsadong Tiger le chiese personalmente di unirsi al gruppo come rapper e compositrice.

Infatti, oltre a tutte le canzoni delle EXID, nel mentre ha anche scritto canzoni per gruppi come DIA, Boys Republic e FIESTAR ed è nota per essere un’eccellente insegnate di rap, tanto che fra i suoi alunni rientra persino Hyuna, artista per la quale ha scritto la canzone “Trouble Maker”. 

Indubbiamente tra le rapper migliori del kpop, LE denota uno stile unico, con una voce chiara, feroce, un carisma inarrestabile ed un impressionante modo di rappare.

Yezi  

Amata dai suoi fan per il suo flow elegante benché forte e potente, Yezi ha confessato di aver cominciato la sua carriera nel mondo hip hop dopo essersi innamorata della queen Yoon Mi-Rae. Oltre alla velocità e precisione nel rap, Yezi affascina per la sua voce armoniosa e il suo immenso talento.

Anche lei nell’industria da moltissimi anni, ha cominciato la carriera come back-up dancer per poi debuttare nelle FIESTAR, continuando la sua ascesa come solista dal 2016 e collaborando con molti grandi nomi dell’industria.

Jimin

Jimin appare sugli schermi debuttando come membro delle AOA nel luglio 2012 e sale subito alla ribalta grazie ad un’esibizione esplosiva su Mnet’s M! Countdown di Mnet, dove conquista il cuore di molti grazie alla sua particolare abilità nel rap.

Il suo debutto da solista avviene nel marzo del 2016, in seguito alla sua partecipazione ad Unpretty Rapstar, dove due delle sue canzoni si sono classificate al primo e al secondo posto della Gaon Singles Chart, riscuotendo un grandissimo seguito.

È da poco tornata nell’industria dopo un periodo di pausa ed è pronta a rimettersi in gioco con la sua voce particolare e il talento spettacolare.

Lisa

Lalisa Manobal, conosciuta come Lisa, è una rapper, cantante e ballerina tailandese di base in Corea del Sud. Membro delle Blackpink, Lisa ha debuttato come solista nel settembre 2021 con l’album Lalisa, vendendo oltre 736.000 solo nella prima settimana, diventando così la prima artista femminile a detenere questo record.

Il secondo Guinness World Record lo raggiunge grazie al video musicale di Lalisa, registrando 73,6 milioni di visualizzazioni su YouTube nelle prime 24 ore dalla sua uscita, diventando il video musicale più visto nelle prime 24 ore sulla piattaforma da un artista solista.

Ma, record a parte, questa talentuosa artista è nota per i suoi versi rap energici che vanno sempre a fondersi perfettamente con la musica che li accompagnano regalando un flow perfetto. È in grado di rappare in coreano con una tale naturalezza da fare invidia a chiunque, e il suo talento nella danza non è da meno. È impossibile non innamorarsi di Lisa.

Moonbyul

Moonbyul è la main rapper di un gruppo stratosferico, le MAMAMOO, che vede il suo debutto nel giugno 2014. Ciò che la distingue è la sua voce unica che, seppur bassa e roca, è distintamente fluida e morbida e soprattutto molto stabile anche quando canta.

Si è occupata di ogni suo verso per le canzoni del gruppo, rendendola anche una cantautrice, oltre che cantante, rapper e speaker radiofonica. Come solista debutta nel 2018 con il titolo “Selfish”, dando prova della sua singolarità con i suoi rap unici e una voce super piacevole da ascoltare. Per non parlare della sua fenomenale presenza scenica in grado di far arrossire chiunque. Indubbiamente la girl crush per eccellenza.

Jeon Soyeon

Ultima ma non ultima perché, ricordiamo, questa lungi dall’essere una classifica, la rapper, cantante, cantautrice e produttrice discografica Jeon Soyeon. Comincia la sua scalata grazie a due programmi televisivi, Produce 101 e Unpretty Rapstar, dove la vediamo mettere in mostra i suoi poliedrici talenti, riuscendo così a debuttare come solista a fine 2017.

Da maggio 2018 la troviamo come main rapper e leader del gruppo (G)I-dle, per il quale ha scritto e prodotto la maggior parte delle canzoni ma non solo, fa anche parte del progetto tutto al femminile SM Station X Station Young ma è addirittura membro dei gruppi virtuali virtuali K/DA e True Damage di League of Legends, dove interpreta il personaggio Akali. Insomma, cosa non fa questa brillante e straordinaria artista?

È annoverata per essere tra le rapper più veloci, in grado di dire 8,3 sillabe al secondo: un mostro. In senso buono, ovviamente.

Testi emozionanti, voce riconoscibile tra mille e presenza piena di carisma la rendono indubbiamente una tra le migliori rapper k-pop in circolazione.

E voi, quali altre artiste aggiungereste alla lista?

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Jay Park: un cerchio che si chiude?

In questo articolo sull’evoluzione del k-hip hop in Corea abbiamo già menzionato Jay Park come figura importantissima nel panorama di questo genere, soprattutto grazie alle innovazioni che porta tramite le sue due case discografiche AOMG e H1GHR MUSIC. Ma come è riuscito ad ottenere tutto questo successo? Talento? Fortuna? Destino? Azzardo? Mischiamo tutti questi ingredienti insieme e andiamo a scoprire il passato di questo artista poliedrico per capire un po’ cosa ci riserverà nel futuro, proprio dopo aver lasciato il mondo della musica a bocca aperta rinunciando alla posizione di CEO da entrambe le sue agenzie.

Art of Movement e primi passi in Corea

Park Jae Bom in quanto artista nasce inizialmente come B Boy. Estremamente appassionato di danza e hiphop, nel 2003 diventa membro della AOM (Art of Movement) di Seattle, crew b boy creata da due fratelli e a cui Jay rimane fortemente legato, tanto da creare una casa discografica in Corea proprio insieme ad uno di loro (ChaCha).

Consapevole della sua forte passione, la madre lo esorta a fare un’audizione per la JYP entertainment che passerà a pieni voti grazie non solo alle sue grandiosi abilità nella danza ma anche per le sue doti canore. Entra a far parte di un progetto che lo vede partecipe di un programma intitolato Hot Blood Men, dove il pubblico imparerà ad amarlo per la sua simpatia e il suo talento, portandolo così a diventare il leader del gruppo 2PM. La sua carriera sembra prendere il volo e la boy band 2PM pare creata su misura per lui: rap, vocal e break dance sono gli elementi che distinguono questo nuovo ed entusiasmante gruppo.

Sfortuna vuole che il percorso da idol di Park Jae Bom finisca circa un anno più tardi dal suo debutto, quando dei commenti ribelli fatti sul proprio spazio personale (ma su una pagina internet) in un momento di crisi durante il training vengono a galla. L’agenzia, probabilmente non preparata a gestire una controversia di questo tipo, decide di far tornare Jae Bom nella patria americana, mettendo così un punto alla sua carriera da K-Pop idol.

Ma chiusa una porta si apre un portone, giusto? E, fortunatamente (per noi), queste parole per Jay si sono avverate: infatti, nonostante l’odio ricevuto, Jay non si dà per vinto e pubblica una cover di Nothing on You di B.o.B. su Youtube che, in men che non si dica, fa il giro del mondo. Poco dopo, Jae Bom pubblica il suo primo EP Count On Me ritrovandosi nuovamente in Corea.

Il coraggio di rinascere

Nella vita ci vuole fortuna, ma ci vuole anche (e soprattutto) il coraggio di mettersi in gioco senza l’eccessiva paura di fallire e ricominciare da capo più e più volte. Jay è da sempre un visionario, è stato lungimirante nella sua carriera ma anche in quella degli altri, trovando il talento nelle persone giuste e dando loro l’opportunità di riscattarsi quando neanche loro stesse avevano il coraggio di crederci.

Un ruolo importante nella sua strada verso il successo l’ha sicuramente avuta Dok2, founder della casa discografica 1llionaire. Malgrado le critiche e lo scetticismo che circondavano Jay e qualunque artista associato a lui in quel periodo, Dok2 si è sempre sentito molto vicino a Jay e non l’ha mai abbandonato: nel 2012 Jay rilascia l’album New Breed e, a dispetto del cinismo che li aveva accompagnati, il loro featuring raggiunge i vertici delle classifiche assicurando loro un posto sotto i riflettori, arrivando ad esibirsi persino in show Kpop come il Music Bank.

About Loco

Abbiamo già detto quanto Jay sia sempre stato avveduto e con un pizzico (tanto) di pazzia: dopo aver creato la AOMG, Jay intravede talmente tanto potenziale nel primo vincitore di Show Me The Money, Loco, che si offre di pagare i suoi debiti con la casa discografica a cui era legato per poterci lavorare insieme. Scelta che si rivelò vantaggiosa per entrambe le parti e a cui Loco non smetterà mai di essere riconoscente. Infatti, dopo appena tre mesi dal rilascio della sua canzone “Hold Me Tight”, Loco ha non solo ripagato Jay, ma anche messo le basi per dare il via alla florida carriera che oggi conosciamo.

About pH-1

Storia simile è avvenuta con l’artista pH-1, ora parte della H1ghr Music proprio grazie all’avvedutezza di Jay Park e alla sua brama di aiutare artisti emergenti. pH-1, convinto che il suo sogno di fare della sua passione una professione fosse solo un’utopia destinata a rimanere tale, ha raccontato di essere stato contattato da Jay Park tramite i social media quando ancora lavorava nel settore dell’informatica. Jay si era per caso imbattuto in alcuni video a 0 budget girati da pH-1 e, anche qui, intravedendone il potenziale l’ha invitato a lavorare con lui, facendo letteralmente decollare la carriera di pH-1 e dandogli la possibilità di riscattarsi.

Un ciclo che si chiude?

La carriera di Jay Park in Corea è cominciata grazie al K-Pop e, dopo aver passato un decennio a produrre e promuovere musica e artisti hip hop, Jay è ora pronto a lanciare il suo gruppo K-Pop. Negli ultimi anni ha spesso accennato al fatto di voler far debuttare un gruppo di idol k-pop sotto la propria ala e, in seguito alle dimissioni da CEO dalle due case discografiche, pare sia in procinto di creare una nuova label con cui sarà in grado di realizzare anche questo suo desiderio, forse in partnership con la Kakao Entertainment.

Un altro progetto che non vede l’ora di realizzare e a cui allude da anni è il suo marchio personale di soju. Dopo anni di lavoro Jay ha finalmente annunciato il nome del suo brand, WON SOJU, bevanda alcolica tradizionale con la caratteristica di essere un distillato 100% di riso. Tra i vari concetti che vuole esprimere con questo nome vi è il participio passato del verbo “vincere” in inglese (win) e il verbo “desiderare”, “volere” in coreano (원(願)하다).

È un’impresa elencare tutte le conquiste che Jay ha raggiunto nel corso dell’ultimo decennio, dagli innumerevoli premi, alle apparizioni su show internazionali fino al contratto con la Roc Nation (casa discografica di Jay Z). La sua più recente canzone, rilasciata insieme alla notizia di rinuncia alla posizione di CEO, ci dà forse una minima idea di quanto duro lavoro e umiltà abbiano caratterizzato ognuno dei suoi giorni.

Questo di sicuro non è un addio e, anche se non così assiduamente come prima, sentiremo ancora parlare molto di Jay Park, vista la moltitudine di progetti che ha in serbo e i contenuti che ancora ha da offrirci. Un protagonista di vitale importanza per la scena imprenditoriale coreana che non ha intenzione di fermarsi, solo di cambiare un po’ la sua vision e continuare a deliziarci del suo estro da dietro le quinte.

EDIT: Possiamo stare tranquilli ancora per un paio d’anni, in quanto Jay Park ha dichiarato il 24 di gennaio di avere intenzione di pubblicare almeno 1 o 2 album prima di dedicarsi ad altri progetti!

Se volete scoprire di più di questo artista e, in generale, della scena hiphop coreana, vi consigliamo di ascoltare le nostre playlist!

Se cercate qualcosa che vi dia la carica giusta per affrontare la giornata, allora ascoltate:

Se, invece, cercate qualcosa col quale possiate rilassarvi ma rimanendo sempre “sul beat”, ascoltate:

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K-Hip Hop: come ci siamo arrivati? – Ep.2

Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto l’evoluzione e gli elementi del genere hip hop in Corea, continuate a leggere per scoprire altre curiosità su questo tipo di musica.

Differenze rap americano e coreano

I sentimenti più trasposti nei testi coreani sono felicità, depressione e rabbia, emozioni che vengono spesso citate anche nella sottocultura americana, ma in accezioni differenti.

Ciò che hanno in comune è sicuramente la questione politica, in quanto i sentimenti di rabbia espressi dai rapper coreani hanno spesso a che fare con il risentimento derivante dall’oppressione subita durante l’imperialismo giapponese che, nonostante le diversità del caso, si possono associare agli abusi subiti dal popolo di colore in America.  

Anche in Corea, come in America, l’hip hop veniva usato come forma di resistenza verso la società e, in questo caso, i rapper coreani sfidavano lo stile di vita standard e tradizionalista orientato alla famiglia imposto dall’ideologia confuciana. Per cui, i coreani hanno da subito reso ibrida la loro sottocultura seguendo la linea di ribellione americana ma applicandola alla pagina storico-politica vissuta in Corea in quel momento: gli americani si rivoltavano contro l’egemonia e la classe borghese medio-alta, i coreani contro le imposizioni sociali tradizionali.  

Ciò che contraddistingue le due culture hip hop è il modo in cui le emozioni vengono trasposte nei testi, in quanto troviamo un tema decisamente più aggressivo negli Stati Uniti ed uno più sentimentale, associato all’amore, in Corea. Ciò probabilmente riflette i diversi valori culturali e stili di vita delle due nazioni, ma deriva anche dal fatto che, come abbiamo visto, il rap coreano è partito dalla pop culture e non dalla strada come in America. Infatti, il rap coreano più che “cazzuto” risulta spesso fluido, armonioso e malinconico. Tra l’altro, sembra proprio che il pubblico coreano abbia una preferenza ad ascoltare hip hop a tema amore e delusioni sentimentali, piuttosto che concentrarsi su quelle a tema ribellione.

Infine, la cultura hip hop coreana si è da subito preoccupata di seguire le mode e avere uno stile che potesse piacere alla popolazione locale. Per questo motivo, molti rapper coreano-americano criticano gli artisti coreani convinti che lo facciano solo perché sia ritenuto alla moda e sia divertente essere considerato rapper, senza riconoscere quali sono le vere radici che hanno portato alla creazione di questo genere.

Ma c’è una agenzia musicale che ha deciso di unire questi due mondi in un solo spazio: la h1ghr music di Jay Park. In questa etichetta, infatti, vengono prodotti artisti sia coreani che americani e, nella seguente breve intervista, si può capire l’essenza di queste differenze culturali e di stili di vita che abbiamo appena visto. Due coppie di artisti, due città differenti, due passati completamente diversi ma una stessa passione che li ha portati a rincorrere lo stesso sogno.

Il successo di Show Me The Money

L’apice del mainstream è stato raggiunto quando la Mnet ha portato l’hip hop ed il rap in televisione con il survival “Show Me The Money” dove rapper già famosi o in attesa di fare il loro debutto decidono di cimentarsi in una sfida all’ultima rima. I partecipanti vengono scelti e guidati da veterani del settore, rapper e produttori che fanno da mentore per tutta la durata del programma. Tra questi troviamo nomi come Tiger JK, Bizzy, Zico, Dean, Verbal Jint, Swings, Gray e Code Kunst. Col tempo questo show è diventato talmente importante nella scena rap che le produzioni qui pubblicate influenzano l’intera scena hip hop coreana. Cosa spesso criticata in quanto si rischia di far venire meno quello che è il senso del rap underground come sottocultura per esprimere le proprie emozioni per dare spazio alla messa in scena di uno spettacolo che possa attrarre l’audience. Infatti, i testi vengono spesso censurati per rimanere all’interno dei parametri ritenuti accettabili dall’emittente televisiva. Ma essendo i media un importante mezzo di distribuzione subculturale in grado di definire l’esperienza sia per chi la crea che per lo spettatore, Show Me The Money ha la grande responsabilità di influenzare la percezione della cultura hip hop in Corea.

Infatti, a questo programma partecipano spesso anche idol k-pop con l’intento di provare a colleghi, fan e soprattutto haters che il ruolo che ricoprono nel loro gruppo è grazie al loro talento nel rap e non nella mancanza di doti canore come spesso si crede. Bobby degli iKON è riuscito a portare a termine questa impresa, riscattando sé stesso e i suoi colleghi, portandosi a casa il trofeo della terza stagione.

E, sulla scia di questo survival, negli anni ne sono stati lanciati altri dedicati a concorrenti con caratteristiche specifiche:

  • Unpretty Rapstar

Questo show può essere considerato come la versione tutta al femminile di Show me the money, con qualche piccolo accorgimento: non vi è la parte della selezione iniziale, in quanto le concorrenti vengono scelte dalla produzione e queste sono, tendenzialmente, artiste che hanno già avuto il loro debutto nella scena musicale.

In onda dal 2015 al 2016, lo scopo principale del survival rimane sempre lo stesso: aiutare le cantanti rapper ad accrescere la propria fama (e donare al pubblico un po’ di drama). . Le partecipanti appartengono sia alla sfera rap che k-pop e alcune di queste sono: Cheetah, Jessi, Heize, Yubin delle Wonder Girls’, Hyolyn (ex Sistar) e  Soyeon delle (G)-IDLE’s.

  • Good Girl

Con un format simile ad Unpretty Rapstar fa il suo debutto Good Girl nel 2020, con l’obiettivo di far competere le ragazze a gruppi col fine di compiere determinate sfide e sfornare pezzi e perfomance da urlo. Qui il kpop è presente non solo tra i partecipanti ma anche tra l’audience.

  • High School Rapper

Per questo survival, invece, il requisito fondamentale è essere uno studente delle superiori. In questo caso, i partecipanti vengono inizialmente selezionati a seconda dell’età e della regione di provenienza. I ragazzi concorrenti collaborano con mentori del calibro di Mad Clown, Giriboy, Groovyroom, CODE KUNST, Changmo, Jay Park e Ph-1 con il desiderio di farsi piano piano strada in un mondo che rappresenta la loro passione. Lo show ha infatti prodotto nuovi rapper di successo come Young B, HAON, Ash Island, VINXEN e Lee Young Ji firmando con etichette importanti come la H1gher Music e la Ambition Music. Tra i contendenti già appartenenti al mondo del kpop troviamo Mark (NCT e Superm), Hwiyong (SF9) e Sunwoo (THEBOYZ, predebut)

Case discografiche da non perdersi

Sarebbe impossibile elencare tutte le case discografiche degne di nota ma, se avete ancora molto da scoprire di questo splendido e sfaccettato mondo, di seguito trovate alcune delle agenzie che sfornano pezzi da primi posti in classifica.

  • Aomg (Above Ordinary Music Group)

Fondata nel 2013 da Jay Park, si definisce una piccola etichetta indipendente con grandi sogni e aspirazioni. Da un’agenzia di appena 3 membri (Jay Park, Loco e Gray) ne conta oggi ben 19, tra i quali spiccano nomi come Lee Hi, Simon Dominic, Punchnello e Yugyeom come rapper/cantanti e Code Kunst, Goosebumps e ChaCha Malone come produttori.

  • H1ghr musik

Nel 2017 Jay Park ha fondato questa agenzia pioneristica insieme al collega e amico ChaCha Malone fondendo, come abbiamo visto, i suoi due mondi di appartenenza: Seoul e Seattle. La h1ghr dà casa a ben 16 artisti poliedrici, uno diverso dall’altro ma tutti meritevoli di successo.

  • 1llionaire Records

Anche se ormai ufficialmente chiusa, la Illionaire è stata una delle etichette più importanti di questo genere grazie alla popolarità dei due artisti fondatori, Dok2 e TheQuiett, e del loro collega Beenzino, nomi indiscussi nel panorama hip hop coreano.

Con queste brevi pagine speriamo di avervi incuriosito ad esplorare più a fondo questo genere sfaccettato e multiforme che, come abbiamo visto, spesso si confonde e mescola con quello che è il mondo del k-pop, tanto amato dai più. Fateci sapere quali sono i vostri artisti preferiti!