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K-Drama Recensioni

“D.P.”: una complicata realtà

Nome: D.P.

Anno: 2021

Stagioni: 1

N° puntate: 6

Generi: Drammatico, Military fiction

Cast principale: Jung Hae-in ,Koo Kyo-hwan, Kim Sung-kyun ,Son Seok-koo .

Dove trovarlo: NETFLIX

Voto finale: 10

Come molti dei prodotti originali Netflix, D.P. (Deserter Pursuit) si discosta dalla maggior parte dei drama ai quali siamo abituati: scegliendo una tematica difficile e delicata, offre allo spettatore la possibilità di ascoltare storie profondamente commoventi di soldati schiacciati da un’istituzione opprimente, dal bullismo e dall’effetto che questo ha sulla salute mentale fino alle più ampie questioni sociali sul servizio militare obbligatorio in Corea.

Con coraggio Netflix denuncia un sistema di potere e di abusi che rimane nascosto all’interno dell’esercito ma che rispecchia anche molte delle strutture interne alla società coreana, aprendo un dialogo sulla necessità di importanti cambiamenti.

Durante la visione della seria potresti chiederti se questi avvenimenti sono davvero accaduti, se le storie sono state raccontate dalle più importanti testate giornalistiche… dunque D.P. è tratto da una storia vera?

No, ‘D.P.’ non è basato su una storia vera. Tuttavia, sebbene i personaggi e le loro storie specifiche abbiano una base fittizia, sembrano modellarsi su alcuni esempi di vita reale: la serie è un adattamento di ‘D.P: ‘Dog Days’, un popolare webtoon di Kim Bo-tong, che ha anche co-creato la serie insieme al regista Han Jun-hee, infatti quando Bo-tong ha creato il webtoon, si è ispirato ai suoi tempi nell’unità D.P.

Ogni persona di genere maschile della Repubblica di Corea deve svolgere fedelmente il servizio militare obbligatorio, come prescritto dalla Costituzione della Repubblica di Corea e da questo atto. Articolo 3 della legge sul servizio militare.”

Trama

Han Jun-ho, interpretato da Jung Hae-in, è un ragazzo costretto ad arruolarsi al servizio militare come tutti i giovani coreani, è calmo e distaccato con un occhio attento ai dettagli: il sergente Park Beom-Goo (Kim Sung-kyun) nota la sua tenacia e capacità di osservazione e decide di trasferirlo nel team D.P. (Deserter Pursuit), una squadra speciale il cui scopo è di arrestare i disertori e riportarli alla base.

Jun-ho verrà messo in squadra con il caporale Han Ho-yeol (interpretato da Koo Kyo-hwan) un uomo molto esuberante ma con le migliori conoscenze e competenze in campo di diserzione .

I due, durante le loro missioni, faranno presto i conti con la realtà, scoprendo che dietro la figura dei “disertori” c’era molto più di semplici uomini svogliati o pigri, infatti alcuni hanno una vera ragione per compiere questa scelta: hanno persone che vogliono proteggere, alcuni sono vittime di bullismo da parte di soldati anziani e altri vogliono disperatamente cambiare il sistema di corruzione e ingiustizia che apparentemente non è in grado di cessare nell’organizzazione.

Con il caporale Han al suo fianco, Jun-Ho scopre presto il lato oscuro dell’esercito.

Il dilemma se sia giusto disertare e, allo stesso tempo, se sia giusto riportarli indietro, costituisce il conflitto centrale della narrazione: il drama porta alla luce le varie forme di bullismo e nonnismo che, spesso, purtroppo i soldati sono costretti a subire, dall’aggressione al contraccolpo verbale; inoltre, D.P. pone l’attenzione anche sul sistema giudiziario inesistente e sui doppi standard applicati nei confronti dei disertori, da un lato, e di coloro che hanno commesso atti di bullismo e maltrattamenti vari.

Al rientro da queste operazioni di “caccia al disertore” li aspetta, però, la normale vita da caserma, alla mercé di militanti di alto grado che possono rendere la vita un inferno ai giovani commilitoni: questo è il caso del capitano Im Ji Sup (Son Seok Koo) vittima e carnefice di quegli stessi abusi che infliggeva ai suoi compagni e subiva, al tempo stesso, dai suoi superiori.

Capiamo, quindi, che la storia di Han Jun-ho è un loop inarrestabile, un perenne alternarsi di casi, persone da stanare e storie da raccontare, tutto scandito soltanto dal passare dei giorni e dall’avvicinarsi della data del congedo.

Dati e curiosità sul lato oscuro rivelato dalla serie (TRIGGER WARNING)

In Corea del Sud, disertare l’esercito disonora il soldato e le loro famiglie ed è illegale: vittime di bullismo, i soldati subiscono anche gravi danni fisici e mentali da parte dei loro superiori e questo è spesso motivo di diserzione.

Nel 2014, la CNN ha riferito che un soldato è morto per asfissia dopo essere stato forzato a nutrirsi di cibo congelato e costretto a mangiare la sua bile dai suoi ufficiali superiori.

Mentre alcuni sfuggono a queste condizioni disumanizzanti, in alcuni casi, le azioni degli ufficiali superiori, direttamente o indirettamente, finiscono per costare ad un soldato la sua vita: queste morti sono registrate come vittime non in combattimento e diventano semplici statistiche in un’istituzione militare oppressiva e, nonostante i casi siano diminuiti negli ultimi anni (se si deve credere ai rapporti), nel 2019 ben 62 persone hanno preferito il suicidio alla disumanizzazione, mentre quelli che non riescono ad adattarsi alla vita militare vengono inseriti in una “lista di controllo”.

Con i brandelli di prove a portata di mano, si può concludere che le storie oscure che popolano la serie sono abbastanza vicine alla realtà, anche se non documentano i singoli casi.

Cosa rende questo K-drama diverso dagli altri?

D.P. porta sullo schermo un livello di realismo e di crudeltà inaudito, svelando alcuni dei terrificanti segreti di un aspetto della cultura sudcoreana che non è stato visto prima in una serie televisiva.

I nostri due protagonisti si trovano a inseguire i tipi più diversi di disertori, ragazzi violenti, disperati, o confusi: l’ idea di abuso è molto profonda e infetta ogni parte di questa storia, ogni vicenda è ben scritta e mai scontata e la regia equilibrata riesce a gestire molto bene sia le scene più drammatiche e crude, che quelle più tranquille o “divertenti” arricchite da un pizzico di black humor per alleggerire la narrazione.

Primi pian claustrofobici, scene oniriche e sequenze di azione frenetiche con zuffe corpo a corpo perfettamente coreografate fanno di D.P. un drama coreano di grande qualità, sicuramente tra i migliori del 2021: in attesa della seconda stagione, tutte le storie della prima stagione di D.P. sono disponibili solo su Netflix, con soli 6 episodi, questa serie incisiva lascia sensazioni che vanno decisamente oltre i titoli di coda.

PS: assicurati di guardare la sequenza post-credit!

Se vuoi avere maggiori informazioni sul servizio militare in Corea del sud:

Tu hai già visto questa serie? Cosa ti ha colpito di più? Quali domande ti sei posto/a? Faccelo sapere lasciando un commento!

                                                                                                                                                                                    

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K-Culture Korea

Il servizio militare in Corea del Sud

Tutti almeno una volta abbiamo sentito parlare del servizio militare in Corea del Sud, ma ne sappiamo abbastanza? Come funziona?

Il servizio militare in Corea è stato proclamato ufficialmente nel 1957 e fonda i suoi principi nell’art 39 della Costituzione della Repubblica di Corea secondo il quale “ogni cittadino è ritenuto responsabile della difesa del proprio paese e dei suoi abitanti”; è stabilito, inoltre, che tutti i cittadini maschi della Corea del Sud debbano adempiere sinceramente ai doveri del servizio militare come definito dalla Costituzione e dal comma 3 della medesima legge.

Una questione storica

Nel periodo dei tre regni di Baekje, Silla e Goguryeo (18 a.C.- 660 d.C.) esisteva una sorta di servizio militare: in tempi di pace ognuno viveva la propria vita ma in previsione di guerra tutti i cittadini erano chiamati ad arruolarsi. Durante la dinastia Koryo, quella che succede ai tre regni, furono create 2 potenze militari, una professionale e una obbligatoria di riserva. In questo periodo i cittadini dovevano iscriversi all’anagrafe militare indipendentemente dall’età o dal sesso, ciò implicava che anche gli anziani potevano essere chiamati a prestare servizio per la nazione. Vi era però un eccezione: si poteva evitare il servizio militare in cambio di una somma di denaro. Durante la fine della dinastia Chosŏn il gli aristocratici furono esentati da prestare tale servizio. Dopo l’invasione Nipponica del 1592-1598 il servizio militare venne ulteriormente rafforzato.

Anche la durata del servizio militare è cambiata nel tempo infatti si è passati dai 5 anni ad attualmente 1 anno e 6/9 mesi.

Il servizio militare, al giorno d’oggi, si suddivide principalmente in due modalità: obbligatorio e volontario.

Di questo sistema fanno parte le seguenti forze armate (대한민국 국군, 大韓民國 國軍 o Daehanminguk Gukgun):

  • Esercito (18 mesi),
  • Corpo dei Marines (18 mesi)
  • Marina militare (20 mesi)
  • Aeronautica militare (21 mesi).

Il sistema obbligatorio può essere suddiviso in sistema di arruolamento e sistema di milizia:

  • Il sistema di arruolamento fonda le sue basi nel principio secondo il quale tutti gli uomini coreani, raggiunti i 18 anni, devono prestare servizio militare: in questa occasione vengono formati e istruiti per un periodo prestabilito di tempo per diventare soldati d’élite e successivamente trasferiti nelle unità di riserva (che, in tempo di guerra o d’emergenza, vengono mobilitate).
  • Il sistema di milizia, come il sistema di arruolamento, si basa sul sistema di coscrizione universale e, anche in questo caso, le reclute ricevono una formazione militare ma di base e a breve termine: alla fine del periodo di formazione, le reclute possono tornare a casa e non vi è nessun inserimento nell’unità di riserva, anche se in caso di emergenza o in tempi di guerra, possono comunque essere convocati direttamente per il servizio militare.

Tra le tante opzioni di servizio, per quanto risulti difficile, vi è anche la possibilità di entrare nell’esercito militare americano (KATUSA), difatti solo l’1% dei candidati ogni anno riesce ad accedervi, infatti per entraci è indispensabile avere un alto livello di inglese e i candidati ritenuti idonei verranno estratti a sorte.

Come funziona per chi ha la doppia cittadinanza?                               I giovani coreani con una doppia cittadinanza dovranno scegliere quale delle due prediligere entro il 31 Marzo dei loro 18 anni: se la scelta ricade sulla cittadinanza coreana sarebbero esenti dall’obbligo di servizio, ma nel caso in cui la scelta non dovesse arrivare prima della scadenza prevista il servizio militare diventerebbe obbligatorio anche per loro; chi sceglie, invece, di  mantenere una cittadinanza diversa da quella coreana non potrà richiedere il visto lavorativo di tipo F sino al compimento dei 40 anni ma sarà possibile ottenere solo un visto di tipo E.

Quando inizia il servizio militare?

Al compimento dei 18 anni tutti i ragazzi devono registrarsi negli elenchi degli abili a svolgere il servizio militare: compiuti i 19 anni (seguendo il conteggio alla coreana) si viene chiamati dal governo per effettuare esami fisici e psicologici approfonditi per determinare l’idoneità al servizio e che tipo di servizio si dovrà rendere al paese.

NB: ogni cittadino è obbligato ad iniziare il servizio militare entro il 28esimo anno d’età ma è possibile ottenere un rinvio dall’entrata in servizio a causa del proseguimento o conclusione degli studi universitari!

Come si divide il servizio militare?

Il servizio militare vero e proprio si divide principalmente in cinque categorie in base al voto che ottenuto all’esame fisico/psicologico: l’esito dei test viene suddiviso in 7 classi e coloro che appartengono alle prime 4 classi sono idonei per il servizio militare.

La prima categoria è la “first citizen service” o “primo stato di coscrizione ammissibile”, dove vengono registrati tutti i cittadini maschi al compimento dei 18 anni, il cittadino è consapevole che deve adempiere al servizio militare ma non è ancora obbligato a prestare servizio.

La seconda categoria è la “Active Duty Service” e si fa riferimento al periodo di addestramento per il servizio di arruolamento militare.

La terza categoria è costituito dal supplemental service e questa è la tipologia di servizio che può svolgere chi ha scelto di seguire la modalità di servizio volontario, dove le maggiori posizioni ricoperte sono nel servizio pubblico (ad esempio in municipio, agenzie governative e strutture pubbliche dov’è richiesto un servizio di sicurezza come la polizia ferroviaria o metropolitana): in questa categoria possono venire inseriti anche medici, avvocati, veterinari o ricercatori esperti che rientrano nella categoria dei curatori della nazione e, pertanto, i  loro servizi sono importanti a livello sociale e dunque viene prediletto il loro indirizzamento al servizio civile.

La quarta categoria è costituita dal “reserve service” o “forze di riserva“.

La quinta categoria è la “second citizen service” di cui fanno parte tutti quei ragazzi che non hanno superato l’esame fisico-psicologico ma hanno abilità per svolgere il servizio civile; in realtà, possiamo trovare altre due categorie sottostanti a questa, alle quali possono accedere tutti coloro che risultano inabili psicologicamente e fisicamente a svolgere servizio a causa di malattie progressive o incidenti e quelli che dovranno sottoporsi ad un nuovo test fisico psicologico entro due anni.

Come si svolge la vita all’interno della base militare?

Le prime 4-5 settimane, circa, sono definite di “training”, durante le quali ogni nuovo cadetto viene allenato alla vita militare e sottoposto a lezioni teoriche ed allenamenti molto intensi: questo periodo è il più duro del servizio militare anche perché è vietato avere contatti con l’esterno, fatta eccezione per alcuni permessi straordinari dovuti a genitori malati o altre situazioni specifiche. Al termine di questo periodo ogni cadetto verrà inviato nella propria forza armata ed inizierà la vera e propria leva.

Durante il periodo militare l’utilizzo del cellulare era vietato fino a non molto tempo fa mentre ora sono stati creati dei regolamenti che ne prevedono l’utilizzo ma con delle limitazioni. Invece, per quello che riguarda le vacanze e i giorni di permesso, questi vengono concessi ma variano in base al corpo armato di appartenenza e lo stesso vale per le visite che si possono ricevere (queste ultime, però, sono concesse più frequentemente rispetto ai primi).

Esenzioni

Il servizio militare in Corea è ancora oggi motivo di controversie infatti, oltre a chi non risulta essere idoneo allo svolgimento del servizio militare, esistono casi eccezionali nei quali è prevista un’esenzione per merito e questo può essere il caso di ragazzi che hanno contribuito in modo rilevante al prestigio della nazione: questo è quanto è stato previsto nel 1973 quando il presidente dell’epoca, Park Chung-hee, introdusse l’esonero per gli artisti e per gli atleti che ottenevano grandi risultati o medaglie. Questo legge è in vigore tutt’oggi ma, nonostante ciò, questo tipo di concessioni scaturiscono un’indignazione pubblica ed è per questo che vengono concesse raramente. 

Come funziona per gli Idol o per gli attori?

Secondo una nuova legge dello scorso dicembre, è stata data agli artisti la possibilità di richiedere una deroga di due anni che permetterebbe, qualora la richiesta fosse accettata, di iniziare il servizio militare entro i 30 anni invece che i canonici 28.

Di recente si era parlato di un possibile esonero per i BTS, infatti molti sostengono che la boy band abbia notevolmente contribuito alla diffusione della cultura coreana nel mondo e, per questo, meriterebbe l’esonero dal servizio militare: i membri stessi del gruppo, però, hanno comunicato di essere pronti a servire il Paese, in quanto la quasi totalità delle celebrità di solito svolge senza problemi questo tipo di dovere.

Questo è un esempio ricorrente in Corea, dove famose band maschili K-Pop sono costrette a sciogliersi momentaneamente per il servizio militare e infatti, sebbene ci siano già stati esoneri nei confronti di grandi artisti nel campo della musica classica e del balletto, le star del K-Pop, gli attori e i registi non sono esonerati.

Cosa succede se si decide di trasgredire la legge?

Fino a qualche anno fa era impossibile per un coreano rifiutarsi di adempiere al servizio militare e la pena per aver infranto l’articolo 39 era la detenzione: tuttavia, per questo motivo il 28 giugno 2018 la Corte Costituzionale della Corea ha dichiarato la legge sul servizio militare incostituzionale ordinando al governo di prevedere il servizio civile per gli obiettori.

Donne e servizio militare

Le donne coreane possono decidere volontariamente di partecipare al servizio militare in quanto per loro non vi esiste alcun obbligo: attualmente non ci sono molte donne che decidono di parteciparvi e, per lo più, quelle che vogliono intraprendere una percorso del genere frequentano la scuola di ufficiali ROTC (Reserve Officers’ Training Corps) che è un corso di laurea presente nella maggior parte delle università.

Comunità LGBT nell’esercito

In Corea l’omosessualità è vista come uno dei criteri che rendono un ragazzo inabile al servizio militare, infatti purtroppo la Corea non sembra ancora pronta ad accettare ciò che reputa “diverso”: un esempio tra i tanti è la recente notizia del suicidio di Byun Hee-soo, soldatessa transgender di 22 anni costretta a lasciare l’esercito a seguito dell’operazione chirurgica per la riassegnazione sessuale poiché, secondo la legge militare coreana, così facendo sarebbe rientrata a far parte della categoria di persone con disabilità.

Come si può ben intuire, il servizio militare ha delle forti influenze sociali, ad esempio nei colloqui di lavoro infatti, molto spesso, le aziende coreane, quando cercano nuovo personale, mettono tra i vari requisiti l’aver svolto il servizio militare o possono decidere di aumentare il punteggio di competenza in base a tale requisito.

Un’altra curiosità riguarda un’espressione molto utilizzata nel linguaggio corrente: spesso i ragazzi fidanzati, quando partono per il servizio militare sono impauriti dal fatto che la propria ragazza possa lasciarli o tradirli e questo timore viene descritto con un’unica frase, ovvero “고무신을 거꾸로 신다” (gomusineul geokkuro shinda)che, letteralmente, vuol dire “indossare le scarpe di gomma al contrario” ma che, in realtà, significa “lasciare il proprio ragazzo mentre sta svolgendo il servizio militare”.

Anche tu eri a conoscenza di tutte queste informazioni riguardo il servizio militare? Conosci qualche altra informazione? Credi siano giuste le esenzioni per merito? Secondo te i BTS  partiranno per il servizio militare? Faccelo sapere lasciando un commento!