Mondo Coreano

#K-Focus: Nord e Sud, dal conflitto alla divisione

nord corea

Vi siete mai chiesti come mai la Corea del Nord e la Corea del Sud siano così diverse e separate?

Gli avvenimenti che hanno portato alla situazione di oggi sono molteplici, ed il tutto si svolse dopo la fine della seconda guerra mondiale: infatti, durante la guerra fredda, il conflitto in Corea fu tra i più lunghi e sanguinosi e, ancora oggi, le tensioni tra i due stati sono molto sentite, e sembra ancora molto lontana la prospettiva di una riunificazione, o quanto meno di una pace. Sebbene infatti siano cessate le ostilità, non c’è mai stato alcun accordo di pace.

Dopo aver visto, nei precedenti articoli, la storia coreana e come questa sia stata interpretata e raccontata dal mondo della musica e dell’arte, in questa nuova rubrica proveremo ad analizzare più da vicino alcune vicende che hanno svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo ed evoluzione della Corea del Sud, per come la conosciamo oggi.

Pronti a scoprire come e perché è scoppiata la guerra di Corea e le conseguenze che ne sono seguite? Kaja!

(Ph: Giammarco Cafaggi, DMZ: “Se le due Coree saranno riunite, questo ponte verrà ristrutturato al suo stato originario, con le tratte ferroviarie, ed infine smantellato”)

Premesse del conflitto

Per poter comprendere le motivazioni che hanno portato alla guerra di Corea, dobbiamo tornare indietro alla seconda guerra mondiale.

Nel 1910 infatti la Corea venne occupata dal Giappone. Prima di questa data, dal 1887 al 1910, l’intera Corea era unita sotto il nome del Grande Impero Coreano (successivo al regno dinastico Joseon, durato circa cinque secoli).

L’occupazione giapponese ebbe termine nel 1945 quando la penisola coreana venne liberata dall’URSS, che invase la Corea dal Nord, e dagli Stati Uniti, che invasero la penisola da sud: il punto di incontro di queste due fazioni corrisponde al 38° parallelo.

Dai buoni propositi all’inizio delle ostilità

Il progetto iniziale dei capi di stato delle due potenze (Harry Truman e Josif Stalin) era mantenere questa situazione per un breve periodo di tempo, per poi riunificare la penisola e renderla neutra.

cc. Gettyimages

Tuttavia, con l’inizio della guerra fredda di fatto l’unificazione divenne impossibile e i due stati dichiararono la propria sovranità: al Nord nacque il governo comunista di Kim-Il-Sung (conosciuto in Corea del Nord come “il grande leader”, nonno dell’attuale dittatore nord coreano Kim-Jong-Un) con capitale a Pyongyang, mentre al sud si stabilì il dittatore Syngman Rhee.

Gli avvenimenti successivi non fecero altro che accendere innumerevoli tensioni nella penisola: con la rivoluzione comunista cinese e lo sviluppo della bomba atomica da parte della Russia, i rapporti tra i due stati coreani si fecero sempre più critici, nonostante gli USA e la Russia avessero ritirato le loro truppe dalla penisola.

Sarà proprio in questo clima di incertezza e tensione che il 25 giugno 1950 Kim-Il-Sung pensò che fosse il momento giusto per occupare il Sud e portare l’intero paese sotto il suo controllo.

La guerra di Corea (1950-1953)

Il conflitto iniziò il 25 giugno 1950 e, nel giro di poco tempo, l’esercito nord coreano riuscì a conquistare quasi tutto il territorio nemico ed invase Seoul. Nonostante Stalin fosse in realtà contrario al conflitto (a differenza di Mao che invece sosteneva il Nord), gli Stati Uniti decisero di reagire, preoccupati dal fatto che il comunismo potesse rafforzarsi troppo in Estremo Oriente.

Con il sostegno dell’ONU, attaccarono la penisola coreana riuscendo a cacciare i nord coreani dal Sud, superando il 38° parallelo e conquistando gran parte dei territori settentrionali: tutto questo fu possibile grazie al generale Douglas MacArthur, che si era già distinto per la vittoria sul Giappone durante la seconda guerra mondiale.

Quando la situazione sembrava ormai essersi stabilizzata, le truppe cinesi entreranno di nuovo in Corea, costringendo gli americani a ritirarsi ed abbandonare Seoul, ma dopo ulteriori scontri la linea del fronte si stabilizzò intorno al 38° parallelo.

Douglas MacArthur verrà sostituito, a questo punto, dal più cauto generale Matthew Ridgway. L’aiuto che l’URSS fornì alle truppe nord coreane fu molto più modesto rispetto a quel governo cinese di Mao Zedong, che inviò più di 300 mila soldati cinesi a sostenere il regime dittatoriale di Kim-Il-Sung.

Da una logorante guerra di posizione all’armistizio di Panmujeon (판문점)

Da quel momento in poi, il conflitto si trasformò in un’atroce e logorante guerra di posizione lungo il 38° parallelo, senza significative avanzate da nessuna delle due parti. Il popolo coreano era stremato dal conflitto, dispendioso in termini di risorse e di vite umane ma, nonostante i numerosi tentativi di trovare un accordo, solo il 27 luglio 1953 venne firmato l’armistizio nella cittadina di Panmujeon.

All’armistizio firmato del 1953 non è mai seguito un accordo di pace. La linea del confine venne posta lungo il 38° parallelo e non venne più modificata e l’edificio in cui venne firmato l’armistizio è ancora presente e si trova nella DMZ (zona demilitarizzata). Anche il tavolo in cui venne firmato l’armistizio riportava la linea del confine disegnata.

L’armistizio non prevedeva che si ristabilissero normali relazioni diplomatiche tra le due coree, né tantomeno era un vero e proprio accordo di pace.

Conseguenze del conflitto

Durante la guerra di corea persero la vita circa 2,5 milioni di civili, 500 mila militari cinesi e 200 mila militari sudcoreani ed americani e, significativi saranno i crimini di guerra.

Il più significativo fu il massacro di Bodo League, compiuto nel 1950 in cui i sud coreani guidati da Syngman Rhee uccisero almeno 60 mila simpatizzanti e militari comunisti. O ancora, il massacro di Bloody Gulch, compiuto dai nord coreani nell’agosto del 1950, quando 75 soldati americani vennero uccisi a Masan.

Da ormai 70 anni, le due Coree rimangono divise e diverse: la Corea del Sud, legata agli Stati Uniti, ha visto negli ultimi anni importanti sviluppi tecnologici ed economici, mentre il Nord rimane ancora legato al socialismo e ad una profonda militarizzazione economica della società nel contesto di un regime dittatoriale.

Ci sarà mai la riunificazione? Il progetto della riunificazione è presente ma, viste le ultime tensioni, rimane molto lontano ed improbabile nel breve termine, anche se sono state elaborate alcune strategie, ma nessuna di esse è stata ancora messa in pratica.

Il tema della riunificazione è stato trattato diverse volte anche in ambito cinematografico, ultimo ma non per importanza nel remake della famosissima serie La casa di Carta: Corea, che ha come tema centrale proprio la riunificazione delle due Coree e la creazione di una zona economica unica e degli eventuali problemi ad essa legati.

In sintesi, oggi abbiamo capito che le motivazioni che hanno portato alla separazione sono dunque molteplici, tra Guerra Fredda, intervento delle truppe cinesi, volontà di Kim-Il-Sung di avere l’intera penisola sotto il suo controllo, e di conseguenza è facile comprendere quanto delicata sia questa questione, non solo per la penisola coreana ma anche per la geopolitica internazionale.

Siamo arrivati alla conclusione di questo primo articolo, che ne pensate? Quale altra vicenda storica o sociale vorreste vedere più da vicino? Fatecelo sapere nei commenti!

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