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Legal K-drama: i nostri consigli

Siete sempre stat* interessat* alle serie tv che avessero come protagonisti team di avvocati, intrighi tra le aule del tribunale e colpi di scena a suon di arringhe davanti ai giudici?

Se la risposta è sì, siete nel posto giusto perché oggi parleremo di legal K-drama e di quelli che, secondo noi, meritano di essere visti almeno una volta se piace il genere!

Cos’è un legal drama?

I legal drama, come suggerisce lo stesso nome, sono delle serie tv che si svolgono, prevalentemente, dentro le aule dei tribunali e che narrano le vicende di avvocati, giudici, criminali e, talvolta, anche poliziotti.

Hanno come tematiche principali i dilemmi morali che possono capitare nell’arco della pratica forense o nella vita normale da banali “spettatori”: spesso, nel corso della narrazione, è possibile assistere a episodi di cattiva giustizia, di corruzione, di difficili scelte morali ma anche di giustizia fatta non con la violenza ma con la parola e il diritto.

In proposito, l’American Bar Association Journal ha analizzato che il sempre crescente interesse del grande pubblico verso questo genere di intrattenimento è dovuto all’intreccio tra le questioni più strettamente legali e la vulnerabilità tipica dell’uomo, rendendo queste serie più aderenti alla realtà di ogni persona rispetto ad altri generi.

Quali sono i legal K-drama che più ci sono piaciuti?

Abbiamo selezionato 7 K-drama che, secondo noi, meritano di essere visti. Siete pront*?

I nostri consigli

Military prosecutor Doberman (군검사 도베르만)

Andata in onda dal 28 Febbraio al 26 Aprile 2022, contando ben 16 episodi, prodotta e trasmessa da tvN, questa serie racconta le vicende di Do Bae-man (interpretato da Ahn Boh-hyun, My name, Itaewon class, Yumi’s cells), un che ha intrapreso la carriera di procuratore militare soltanto per avere garantiti soldi e fama e senza alcuna vocazione in merito, e di Cha Woo-in (interpretata da Jo Bo-ah, Temperature of love, Tale of nine tailed), una ragazza nata in una famiglia molto ricca e che decide di intraprendere questa carriera per ottenere vendetta.

Do Bae-man ha un triste e complesso passato alle spalle, un passato fatto di lutti, di dolore e di tanta sofferenza, sofferenza alla quale riesce a sopravvivere, almeno per un po’: infatti, riuscirà a laurearsi in legge e tenterà di essere assunto da vari studi legali ma senza successo; il punto di svolta nella sua carriera lo avrà quando incontrerà un losco avvocato, Yong Moon-goo, il quale gli farà una grande offerta alla quale difficilmente Bae-man potrebbe rifiutare.

Dall’altro lato abbiamo Cha Woo-in, unica figlia del proprietario di una multinazionale, ha tutte le carte in regola per essere il procuratore militare perfetto ma, in realtà, nasconde delle abilità che la rendono tutt’altro che innocua, infatti è molto abile nelle arti marziali.

@Pinterest

Un giorno il padre viene accusato di corruzione e le azioni e i profitti dell’azienda crollano a picco, causandone la bancarotta e il successivo acquisto ad un prezzo stracciato da parte di un cliente di Yong Moon-goo: quando Woo-in incontra Bae-man e scopre per chi lavora, decide di sfruttarlo per mettere in atto il suo piano di vendetta contro Yong Moon-goo per riscattare l’onore dell’azienda del padre e del padre, ormai defunto.

Le tematiche trattate e alcune scene non sono adatte ai più sensibili, quindi se siete facilmente impressionabili, meditate bene se procedere nella visione!

Ahn Bo-hyun e Jo Bo-ah per BAZAAR Korea – @Pinterest

Juvenile Justice (소년 심판)

Serie originale Netflix uscita nel febbraio 2022, questo K-drama narra le vicende di Shim Eun-seok (interpretata da Kim Hye-soo, Tazza: The high rollers, Hyena), una giudice dal carattere freddo e distaccato assegnata ad un tribunale per minori: Eun-seok è famosa tra i suoi colleghi per la severità dei suoi giudizi nei confronti dei minorenni che capitano al banco degli imputati, infatti è noto anche all’opinione pubblica la sua totale avversione nei confronti dei “giovani criminali“.

Kim Hye-soo – @hancinema

Durante questa sua esperienza come procuratore, dovrà fare i conti con il suo passato, con le sue paure e con i suoi stessi traumi, cercando pian piano di cambiare il suo approccio alla vita e alla professione: in questo suo percorso, avrà al suo fianco il giudice Cha Tae-joo (interpretato da Kim Mu-yeol, Forgotten, My beautiful bride), totalmente opposto rispetto alla collega, fervente sostenitore della riabilitazione dei condannati e in un approccio molto più aperto al dialogo e all’ascolto verso i più giovani che hanno perso la retta via.

Kim Mu-yeol – @hancinema

Inoltre… Non lo sapete? Abbiamo fatto un’analisi più approfondita di questo K-drama: se non l’avete ancora letta, andate a recuperarla qui!

Law school (로스쿨)

Serie originale JTBC dell’aprile 2021 e trasmessa da JTBC e Netflix, Law school è ambientata alla Hankuk University Law School e affronta le vicende di un gruppo di studenti del corso di legge, le cui vite verranno presto sconvolte da un terribile evento che li terrà legati tra di loro in un’improbabile e sempre più stringente morsa: durante un processo simulato tra gli studenti, uno dei docenti viene trovato morto nel suo ufficio nei pressi dell’aula bunker dove si stava tenendo la simulazione e l’accusato principale sarà il Professor Yang (interpretato da Kim Myung-min, Detective K, VIP, Six flying dragons), docente di diritto penale presso l’università ed ex procuratore.

Gli studenti della Hankuk Law school – @hancinema

Da quel momento, la realtà dei vari studenti diventerà una vera e propria simulazione, saranno costantemente messi sotto torchio dall’accusa e dovranno districarsi tra i non pochi imprevisti e sabotaggi per scagionare il professore, portando alla luce, però, numerosi intrighi e allargando l’intera vicenda ad un vero e proprio caso di stato.

Kim Bum, Ryu Hye-young e Kim Myung-min – @hancinema

I protagonisti principali sono Kang Sol-A (interpretata da Ryu Hye-young, Reply 1988), studentessa del primo anno entrata grazie ad una borsa di studio, volenterosa ma estremamente disordinata, ha una sorella gemella che è il suo totale opposto (ndr: ricordate questa informazione, sarà molto importante!), Han Joon-hwi (interpretato da Kim Bum, Boys over flowers, Tale of the nine tailed, Ghost doctor), un brillante studente dall’intelligenza acuta e pianificatrice, è il nipote del docente trovato morto, e Kang Sol-B (interpretata da Lee Soo-kyung, Where stars land, Yaksha), la compagna di stanza di Sol-A, appartiene ad una famiglia di avvocati molto ricca, è costantemente torturata dalla madre perché sia la migliore studentessa del corso e proprio questo la porterà a compiere un gesto molto controverso.

Ryu Hye-young e Kim Bum – @hancinema

Un plauso deve essere fatto a Lee Jung-eun, che in questa serie interpreta Kim Eun-sook, docente di diritto civile, apparentemente bonacciona e affabile, in realtà è una donna molto tenace e capace di farsi rispettare, non solo come donna ma anche come professionista.

Anche in questo caso, le tematiche trattate (violenza, sangue, omicidi, corruzione) non sono adatte ad un pubblico facilmente impressionabile.

Un motivo valido per guardare questa serie è una delle OST!

Vincenzo (빈센조)

Vincenzo Cassano: un nome, una garanzia!

Il primo episodio di questa serie ha raggiunto il 7.7% di share, classificandosi al quarto posto tra gli episodi pilota più votati di tutti i tempi: originale tvN e distribuita su larga scala da Netflix nel 2021, è stata inserita da Forbes al quarto posto tra i K-drama più visti del 2021.

Vincenzo, come suggerisce lo stesso titolo, ruota tutt’intorno al personaggio di Park Joo-hyung (interpretato da Song Joong-ki, Descendants of the sun, Arthdal Chronicles) che, all’età di otto anni, viene adottato da una famiglia mafiosa italiana – i Cassano – e, di conseguenza, ribattezzato Vincenzo Cassano: Vincenzo diventa un avvocato e consigliere di mafia e braccio destro del boss Don Fabio, scatenando l’ira del figlio biologico di quest’ultimo.

Song Joong-ki nei panni di Vinenzo Cassano – @hancinema

Vincenzo, per questioni di business, deciderà di tornare a Seoul e recuperare una tonnellata e mezza d’oro, appartenente ad un magnate cinese morto poco tempo prima, che aveva aiutato a nascondere nel seminterrato di Geumga Plaza: tuttavia, la missione non va esattamente come previsto e, arrivato a Seoul, Vincenzo scoprirà che una sussidiaria del Babel Group ha ottenuto con mezzi illegali la proprietà dell’immobile e Vincenzo dovrà usare tutte le sue abilità da avvocato per cercare di strappare il palazzo al gruppo e recuperare finalmente il suo bottino.

Jeon Yeo-been nelle vesti di Hong Cha-young – @hancinema

Il Geumga Plaza, però, è abitato da alcuni personaggi ambigui ma esilaranti, tra i quali Hong Yoo-chan (interpretato da Yoo Jae-myung, Itaewon class, Reply 1988) , un avvocato che combatte a spada tratta contro le ingiustizie, il cui studio legale si trova proprio in quello stabile: all’inizio Vincenzo entrerà in conflitto con la figlia di Yoo-chan, Hong Cha-young (interpretata da Jeon Yeo-been, Save me, Be melodramatic), avvocatessa della Babel Group ma, dopo la morte del padre, deciderà di rilevare lo studio di famiglia e si aggregherà a Vincenzo e agli inquilini del Geumga Plaza contro la Babel.

Gli inquilini del Geumga Plaza – @hancinema

La serie è un po’ lenta ma davvero ben fatta, i dialoghi sono talvolta esilaranti ma mai privi di significato: attenti ai colpi di scena! Ma soprattutto, volete davvero perdervi Song Joong-ki che parla in italiano? Guardare per credere!

Hyena (하이에나)

Serie SBS TV e trasmessa da SBS e da Netflix nel 2020, questa serie analizza la vita e le vicende di due avvocati di uno studio legale d’élite dai modi di fare completamente opposti.

Da un lato abbiamo Jung Geum-ja (interpretata da Kim Hye-soo, Tazza: The high rollers, Juvenile Justice), un’avvocatessa spericolata e dai bollenti spiriti con la brutta abitudine di superare la soglia tra il legale e l’illegale quando si tratta di dover chiudere un caso, infatti il suo obiettivo principale è guadagnare sempre di più a qualunque costo.

Kim Hye-soo – @hancinema

Dall’altro lato abbiamo, invece, Yoon Hee-jae (interpretato da Ju Ji-hoon, Kingdom, Jirisan), il cavaliere senza macchia e senza paura, con un’altissima considerazione e venerazione nei confronti delle regole e insofferente davanti a chi le trasgredisce: è un ottimo avvocato ma pecca di malizia che, nel loro mestiere, può proprio fare la differenza e molte volte verrà superato da Geum-ja che, per questa sua caratteristica, verrà presto rinominata “iena“.

Ju Ji-hoon – @hancinema

Ms. Hammurabi (미스 함무라비)

Serie JTBC del 2018, narra delle vicende di alcuni giudici e dei casi e difficoltà che si trovano ad affrontare nell’arco della loro giornata e professione. Perché abbiamo scelto questa serie?

I giudici protagonisti della serie – @hancinema

Per il suo background! Sapete da dove nasce questa serie?

Nasce proprio da un omonimo romanzo pubblicato nel 2015 in serie dal The Hankyoreh, un giornale di centro-sinistra liberale coreano attivo dal 1988, e poi reso un romanzo a tutti gli effetti nel 2016 sotto l’egida della Munhakdongne Publishing Group: cosa avrà mai di speciale questa serie?

L’autore del libro, nonché sceneggiatore della serie, si chiama Moon Yoo-seok ed è il giudice capo del tribunale del distretto est di Seoul: proprio in ragione di ciò, essendo l’autore stesso dentro l’ambiente che ha descritto e romanzato, il grande pubblico ha apprezzato particolarmente la serie, soprattutto per il punto di vista onesto e preciso sul ruolo e sul lavoro dei giudici nelle corti coreane ma anche per la critica e l’analisi alla società coreana attuale.

I protagonisti sono Park Cha Oh-reum (interpretata da Go Ara, Do Do Sol Sol La La Sol, Reply 1988, Reply 1994), una giovane e appassionata, ma forse troppo idealista, giudice innamorata della verità e della giustizia, Lim Ba-reun (interpretato da Kim Myung-soo, The Emperor, Angel’s Last Mission: Love), un giudice d’élite che antepone i principi e le regole a qualunque distrazione e Han Se-sang (interpretato da Sung Dong-il, Ghost Doctor, Moon Lovers, Jirisan), un giudice capo coi piedi per terra che, grazie agli anni d’esperienza alle spalle e alla sua conoscenza, diventa un punto di riferimento per i nuovi giudici, conoscendo meglio di chiunque altro quanto dure possano essere le prove della vita.

Go Ara e Kim Myung-soo – @hancinema

Piccolo indovinello: sapete dire in quali altre serie hanno lavorato insieme Go Ara e Sung Dong-il? Vi diamo un indizio: una ha una OST molto famosa, fatta da qualcuno molto molto famoso!

Suspicious partner (수상한 파트너)

Uscita nel 2017 e trasmessa da SBS, Suspicious Partner ha un cast assolutamente invidiabile, infatti vede come protagonisti Ji Chang-wook (The sound of magic, Lovestruck in the city) e Nam Ji-hyun (100 days my prince, The witch’s diner), accompagnati da Choi Tae-joon (So I married an anti-fan, 2521) e Kwon Nara (Bulgasal, Itaewon class): la serie conta 40 episodi da 30 minuti e, seppur non abbia raggiunto livelli incredibili di share, è comunque tra le serie del genere legal drama più seguite dalla fascia 20-49 anni.

La serie tratta di Noh Ji-wook (Ji Chang-wook), un procuratore, e Eun Bong-hee, una aspirante procuratrice, e del loro lavoro insieme per risolvere un caso riguardante uno scaltro omicida psicopatico: mentre lavorano su questo caso, i due si rendono presto conto di quanto i loro passati siano connessi tra di loro e presto le cose diventeranno più intricate e complicate, riportando a galla vecchi traumi del passato e sensazioni che erano ormai sepolte nel punto più profondo dei loro cuori.

Avete visto questi K-drama? Avete altri da consigliarne di questo genere? Fatecelo sapere nei commenti!


Note:

Foto di copertina di jessica45 da Pixabay, grafica originale di Mondo coreano.

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K-Drama Recensioni

“Happiness”: quando i mostri sono umani

“Do you remember how it was during the COVID-19 outbreak? Did you maybe catch COVID-19 because you did something wrong? Diseases.. don’t pick who gets them or not. The infected people shouldn’t be kicked out without even a chance to get treated.”

Sono ormai due anni che il nostro mondo si trova alle prese con il Covid-19.
Sono ormai due anni che abbiamo imparato a convivere con una realtà che mai ci saremmo aspettati di vivere in prima persona, una realtà che eravamo abituati a vedere forse solo nei film, tra virus, paura, lockdown, quarantene e restrizioni. Una realtà che purtroppo è diventata invece sempre meno fantascientifica e che ci ha improvvisamente travolti cogliendoci totalmente impreparati.

Il mondo di certo non è più lo stesso ed Happiness è la prima serie in assoluto che fa sua quella realtà che ognuno di noi sta vivendo proprio oggi, e che ce la racconta come mai aveva fatto nessun altro prima, regalandoci una storia che sarà difficile non sentire nostra a causa della vera battaglia che racconta dietro l’insorgere di un nuovo virus: non perdere noi stessi  e i valori che ci appartengono in momenti difficili come quelli di una pandemia.

I must del genere zombie, cosa rende Happiness così unico e diverso dagli altri titoli?

Quando si parla del genere apocalittico, e soprattutto di quello zombie, la Corea è uno di quei Paesi che gli ha reso maggiormente onore regalando al grande e piccolo schermo grandi titoli come il famosissimo “Train to Busan”, “Kingdom” o i più recenti “Alive” o “Sweet Home”.

Ecco che quindi Happiness potrebbe sembrare un altro pezzo aggiunto al grande puzzle del genere, un’altra serie incentrata sulla diffusione di un virus e sulla lotta per la sopravvivenza dei suoi personaggi.

Invece indovinate un po’, non è proprio così. 

Perché Happiness non si ferma a raccontare tutto ciò, ma va oltre, concentrandosi sul cambiamento della persona, la pazzia, l’isterismo collettivo, insomma mai serie è stata più attuale considerando i tempi che stiamo vivendo.. solo che qui stiamo parlando di un virus molto più fatale, uno che rende gli uomini belve assetate di sangue e capaci di uccidere chiunque pur di soddisfare la loro sete. Ma li si può forse definire mostri, o assassini, solo perché infetti?

Trama: un virus alle porte, un matrimonio organizzato

Yoon Sae-bom (Han Hyo-Joo, W – Two World Apart) e Jung Yi-Hyun (Park Hyungsik, Strong Woman Do Bong Soon) sono amici dai tempi di scuola, un periodo particolarmente difficile delle loro vite che li aveva visti protagonisti di sfortunati incidenti che avevano fatto perdere a lei anni di studio, facendole sentire il peso di essere in ritardo rispetto agli altri nella vita scolastica tanto quanto in quella lavorativa, e a lui abbandonare la carriera sportiva in quanto giovane promessa del baseball con un ginocchio infortunato.

In un futuro prossimo in cui il Covid-19 è stato da poco debellato, i due diventano ben presto anche colleghi di lavoro: Sae-bom nelle forze anti terrorismo, Yi-Hyun in una squadra poliziesca contro i crimini violenti.

La Corea, così come il mondo intero, sta ancora cercando di rialzarsi e dimenticarsi del Coronavirus che tanto ha cambiato la nostra vita.

“The world is a bit different from how it was before COVID-19, but thanks to that we learned how precious an ordinary day can be”

Insomma, tutto sembra tornato in uno stato di semi normalità e Yoon Sae-bom concentra tutte le sue forze nel realizzare il sogno di una vita: abitare in un appartamento tutto suo, un posto da poter chiamare “casa” e dove pensa potrà finalmente trovare quella felicità che tanto cerca.

Così, quando le viene offerta la possibilità di trasferirsi in un nuovissimo quartiere esclusivo che affitta delle unità alle forze speciali in base a punteggio del profilo e status sociale, coglie l’occasione al volo e chiede al suo amico di una vita Yi-Hyun se è d’accordo a sposarla per ottenere la casa. Lui, che fin dai tempi di scuola nutriva un affetto particolare per la ragazza, accetta.

I due sono pronti a iniziare questo nuovo capitolo della loro vita insieme ma, proprio a seguito del loro trasferimento, un nuovo virus ben peggiore rispetto al Covid-19 minaccia di spazzare ogni sogno o progetto futuro, gettando il mondo nuovamente nel caos quando iniziano a comparire sempre più casi di persone assetate di sangue e totalmente fuori controllo.

Quando un focolaio viene individuato proprio nel complesso residenziale dove i due protagonisti si sono trasferiti, i residenti si trovano ben presto bloccati all’interno del quartiere in una quarantena che non sembra avere fine, tra un virus imprevedibile e persone che presto inizieranno a perdere la ragione in una situazione tanto disperata.

“I always dreamed of having a place that is completely my own, I am almost there… the world can’t collapse now”

La visione di un mondo post Covid

“Do you know what we learned from COVID-19? Getting by is more important than a few people biting and killing each other.”

A capo del servizio sanitario militare troviamo il tenente colonnello Han Tae Seok (Jo Woo-jin, Goblin), un uomo freddo, senza scrupoli, disposto a tutto pur di fermare questo nuovo virus prima che sia troppo tardi. L’unica cosa di cui è a conoscenza è che a scatenare la malattia sarebbe una pillola, la “Next”, prodotta ai tempi del Covid-19 per combattere la polmonite e che ora, se assunta, provocherebbe il virus. 

Protagonista di molte scelte discutibili sulle modalità con cui affronta l’emergenza, è anche però convinto che sia necessario agire unicamente in base alle possibilità di successo dello stop dei contagi, anche se questo significa rinunciare al suo lato umano e sacrificare la vita di molti per risparmiare quella di tanti altri.

“We must prioritize. Who is more needed, and what is more useful.” – Han Tae Seok

I did all sorts of things to lower the number of the infected.
Lockdowns, quarantines, killing.
I have enough blood on my hands.

E queste non sono frasi che rappresentano solo la visione del singolo colonnello, ma che dimostrano in questo caso quanto il Coronavirus abbia lasciato un segno indelebile che condiziona ormai anche il modo di pensare e di affrontare un nuovo pericolo viste le conseguenze che già abbiamo subito in una situazione simile. Han Tae Seok è simbolo di un mondo che non è più disposto a ragionare sul da farsi, ma agisce all’istante anche compiendo azioni che vanno contro ogni morale.

Sì, perché ben presto scopriremo che questo nuovo virus (che nella serie viene chiamato “mad person desease”) non trasforma in modo permanente le persone in zombie: queste infatti, una volta placata la loro sete bevendo il sangue altrui, torneranno ad essere le persone di prima, in attesa di un attacco che farà perdere loro nuovamente la ragione. 

Ci si può quindi sentire in pace con se stessi sacrificando e uccidendo persone che ancora possono tornare in loro e che sono semplicemente malate?

E’ questa la difficile scelta che deve compiere il colonnello, senza una cura in grado di diminuire il numero dei malati e sempre meno tempo a disposizione.

I residenti: la lotta di classe e lo status sociale coreano

“Just because it was fine yesterday doesn’t mean it’s going to be fine today.”

Per la maggior parte dei 12 episodi, la serie si focalizzerà quindi nel mostrarci la condizione in cui si ritroveranno a vivere e doversi confrontare i residenti del condominio in quarantena.

Oltre a Sae-bom e Yi-hyun, appena trasferitisi, sono in molti infatti ad abitare gli appartamenti, già da tempo divisi tra affittuari (che vivono tra il primo e quinto piano) e proprietari (dal sesto fino al quindicesimo).

Quella che ci viene presentata è, praticamente, una gerarchia tanto netta all’interno del palazzo quanto nella vita reale: in Corea, infatti, avere una casa di proprietà è l’obiettivo principale dei risparmi di una vita, in quanto possederne una attribuisce alla persona uno status sociale alquanto elevato. Questa differenza la faranno notare per primi proprio gli stessi proprietari che, invece che preoccuparsi del pericolo a cui presto saranno esposti, continuano a far presente agli affittuari di prestare ben attenzione a cosa faranno o diranno, preoccupati che il valore dei loro appartamenti possa subire un’importante svalutazione a causa dell’emergenza.

Ed è affascinante come per tutta la narrazione quello che ricorderemo dei residenti del palazzo non saranno tanto i loro nomi, quanto invece il numero dell’appartamento in cui risiedevano, dal ragazzo dell’attico del 1501 alla coppia dell’impresa di pulizie che invece si era sistemata nel 201.

E’ così che tra gli infidi vicini, chiara rappresentazione della società e delle mire egoiste che continuano ad esistere anche in situazioni emergenziali che richiederebbero invece la trasparente collaborazione e unione di tutti, i nostri due protagonisti ospiteranno nel loro appartamento il collega e amico detective Kim Jungkook e l’adorabile bambina dell’appartamento 502 Park Seo-Yoon, rimasta sola dopo che i suoi genitori erano stati lasciati fuori dall’edificio.

Chi sono i veri mostri?

Una donna che vuole farsi eleggere rappresentante, un avvocato che non perde occasione di promuovere i suoi consulti legali, un dottore la cui ultima preoccupazione è la salute di chi gli sta attorno e un figlio che non si cura dei suoi genitori ma di aver successo sul web. E mentre il mondo sta cadendo a pezzi, i residenti del palazzo riveleranno puntata dopo puntata la loro vera natura, rimuovendo definitivamente la maschera che avevano fatto tanta fatica a costruire e mostrandosi per chi sono veramente. Chi sono quindi i veri mostri? Chi è malato e non ha modo di controllare i propri istinti o chi, invece, sceglie consapevolmente di sabotare e raggirare gli altri?

Happiness, il perché dietro al titolo

“Becoming happy.. is hard”

Vi siete chiesti a cosa volessero alludere gli autori della serie quando hanno deciso di titolare una storia apocalittica come questa “Happiness”? 

Effettivamente il titolo potrebbe sembrare un vero e proprio azzardo, in fondo come può la parola “felicità” fare da titolo a un thriller come questo? La risposta però è nascosta proprio dietro l’angolo, perché saranno molti i momenti che durante la visione degli episodi ci faranno ragionare sul vero significato dell’opera, e dove questa vuole portarci a riflettere. 

Un mondo lasciato al suo destino, bugie, inganni, chi si trasforma in zombie e chi invece non fa altro che ostacolare gli altri pur di sopravvivere, un vero e proprio dipinto di orrore e terrore generato non solo da chi è malato, ma soprattutto da chi è ancora umano. E dove si trova allora la famosa felicità di cui tanto si parla?

In Happiness così come nella vita reale, la vera felicità si trova proprio nelle piccole cose, in quei momenti che spesso tendiamo a dare per scontato, in quel calore famigliare che solo quei rapporti veri e indissolubili che creiamo con le persone con cui scegliamo di condividere la nostra quotidianità sono in grado di darci. Quella felicità che troppo spesso abbiamo proprio davanti ai nostri occhi, ma che solo i momenti più difficili possono farci riscoprire.

Getting an apartment is important, but who you’re with is more important”

Commento finale

Potrei stare ore a descrivere questo piccolo capolavoro di serie, ma preferisco di gran lunga che vediate con i vostri occhi quanto sia in grado di comunicare in soli 12 episodi.

Quando l’ho iniziata pensavo davvero mi sarei trovata davanti all’ennesimo titolo del genere thriller (che peraltro adoro), ma mai mi sarei aspettata di sentirmi così tanto legata alla storia e ai suoi personaggi: dall’odio profondo all’amore più vero, una regia e un cast spettacolare che insieme hanno dato vita a un’opera che difficilmente dimenticherete, capace di emozionare con sequenze che si distaccano ben poco dal nostro ordinario.

Una cosa è certa: Park Hyung-Sik e Han Hyo-joo non potevano scegliere serie migliore per il loro ritorno in televisione! La loro performance è stata davvero impressionante, così come quella di chi ha fatto da contorno alla storia, il tutto completato alla perfezione da una fantastica scenografia fatta di location curate nel minimo dettaglio e una colonna sonora di un artista poco conosciuto (che tra l’altro vi consiglio vivamente di ascoltare) come Joe Layne che ha saputo donare alla serie delle canzoni che accompagneranno per sempre le sue scene più memorabili.

Una serie che tocca nel profondo come mai prima d’ora in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, dove il futuro è incerto e la confusione regna ormai sovrana nelle nostre case, ed è sempre più difficile mantenere intatti quei valori che ci caratterizzano in quanto essere umani.

Non credete forse che la solidarietà e l’impegno collettivo dovrebbero essere forse alla base dei momenti di difficoltà, invece che l’egoismo e il puro interesse personale che in molti hanno dimostrato in questi due anni?

Incredibile in ogni suo aspetto, un’avventura carica di colpi di scena e legami tanto forti da tenere incollati allo schermo per 12 puntate. Scorrevole, accurato, crudele e magnetico, Happiness non è solo un drama apocalittico, ma una storia che ci ricorda cosa significa essere umani, nonché un viaggio che ci guida alla scoperta del vero significato della parola felicità.

Voto finale: 10 

  • Genere: drammatico, apocalittico, thriller, horror, action
  • Anno: 2021
  • Stagioni: 1
  • Episodi: 12
  • Cast principale: Han Hyo-joo-joo, Park Hyung-sik, Jo Woo-jin