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I Clan in Corea: un viaggio tra Tradizione e Identità – #K-Culture

La Corea del Sud, terra dove si incontrano storia millenaria e modernità, conserva ancora oggi tradizioni che si tramandano attraverso generazioni e generazioni: tra queste, esistono antichi clan che giocano tuttora un ruolo fondamentale nella storia del paese e delle famiglie.

Sappiamo cosa state pensando: “Clan?! Non state mica parlando di gang vero?” No, ovviamente! Stiamo parlando di una struttura sociale che accomuna quasi tutti i coreani.

Prima di parlare di clan, dobbiamo parlare di nomi, in particolare di cognomi. I coreani, generalmente, hanno un nome composto da tre caratteri cinesi, pronunciati con tre sillabe coreane. Infatti, la maggioranza dei nomi di famiglia coreani derivano dalla coreanizazzione di un cognome cinese. L’alfabeto coreano, l’hangul (한글), del resto fu inventato solamente nel XV secolo.

La prima sillaba, in rari casi due sillabe, rappresenta il cognome (seongmyeong, 성, 姓) e le successive due formano il nome proprio.

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Origini e significato dei cognomi e dei clan

Vi siete mai chiest* come mai sentite o leggete sempre gli stessi cognomi coreani? In questo articolo vi proviamo a spiegare il perché!

Come anticipato, i nomi di famiglia coreani sono limitati – sebbene con la globalizzazione e una crescente immigrazione stanno aumentando. Questo, però, non vuol dire che tutte le persone con lo stesso cognome appartengano allo stesso clan.

Ciascun cognome è suddiviso in diversi bon-gwan (본관), usati per denotare l’origine di un nome e per distinguere tra i diversi clan all’interno degli antichi alberi genealogici coreani che condividono lo stesso cognome.

Il nome di ogni bon-gwan è composto da due parti: il luogo, ovvero il luogo fisico di nascita o di insediamento dell’antenato fondatore del clan, e il nome di famiglia vero e proprio. L’appartenenza a un bon-gwan è trasmessa dal padre ai figli.

Sono proprio questi bon-gwan regionali a formare il clan: ecco perché non tutti i Kim sono gli stessi!

Ad oggi i clan registrati sono circa 860 ma se ne contano più di 4 mila.

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Una legge, abolita negli anni ’90, proibiva il matrimonio tra persone del medesimo clan regionale?

Queste strutture sociali hanno radici antichissime che risalgono a millenni, parliamo perfino della dinastia Silla (I sec a.C. – VII sec. d.C.). Fu, però, solo durante la dinastia Joseon (1392-1910) che si diffuse l’uso dei cognomi poiché, in precedenza, era un privilegio esclusivo dei nobili e della corte reale che dalla Cina, riferimento culturale dell’epoca, avevano acquisito il sistema dei nomi di famiglia. Il popolo non ne aveva uno.

A dir il vero, secoli prima, durante la dinastia Goryeo (918-1392), il re estese l’uso del cognome ad alcune famiglie possidenti ma non aristocratiche. Ricordiamo che, senza nome di famiglia, non era possibile partecipare all’esame per diventare funzionario della burocrazia statale – metodo per avanzare nella società coreana!

Lo potete ammettere: state ripensando a molti K-Drama storici in un’ottica diversa ora, vero? Per nominarne uno, The Matchmakers.

Inoltre, originariamente, i clan erano legati agli antenati comuni e svolgevano un ruolo cruciale nell’organizzazione sociale. Sebbene la struttura sociale abbia subito trasformazioni nel corso del tempo, conservano oggigiorno un significato simbolico profondo, legato all’identità familiare e territoriale.

Celebrazioni e Riunioni

I clan si riuniscono regolarmente in occasioni speciali, come festività tradizionali o eventi familiari. Queste riunioni offrono l’opportunità di rafforzare legami familiari, condividere storie e preservare le tradizioni attraverso le generazioni.

Spesso, vengono organizzati ritrovi annuali o decennali che attraggono membri del bon-gwan regionale da diverse parti del paese. Anche gli idol e personaggi famosi coreani partecipano a queste riunioni. Nessuno si esime essendo i clan in Corea, tutt’oggi, la base della società e le radici della propria famiglia d’origine.

In uno dei (tanto amati e cari agli ARMY) Q&A di Jungkook su Instagram (un saluto al suo, ahimè, profilo), un* ARMY ha chiesto all’idol se avesse già in mente i nomi dei suoi futuri figli. La risposta dell’idol? “Poiché faccio parte del clan [dei] Jeon, potrei…”, da qui capiamo quanto sia, ancora oggi sentita la questione dell’appartenenza ad un clan!

Le persone spesso si identificano con orgoglio con il proprio clan e lavorano attivamente per conservarne la storia. Ciò contribuisce a mantenere viva l’eredità culturale e a preservare la ricca diversità della Corea del Sud.

Società Moderna

In un’epoca in cui la Corea del Sud si è trasformata in una potenza economica globale, i clan mantengono una presenza significativa nella società moderna. Alcuni clan sono attivi in progetti di beneficenza, altri sono coinvolti nella promozione dell’istruzione e nella conservazione delle tradizioni culturali, mostrando un impegno tangibile verso la comunità.

Anche la Corea del Nord conserva la stessa struttura e simili nomi di famiglia condividendo con i vicini meridionali una storia comune.

Conclusioni

I clan in Corea del Sud rappresentano un aspetto unico e affascinante della cultura del paese. La loro persistenza nel tessuto sociale testimonia l’importanza della tradizione e dell’identità familiare. In un mondo in continua evoluzione, i clan continuano a fungere da ponte tra il passato e il futuro, unendo tutti coreani attraverso legami che resistono alla prova del tempo.

Esempi di Clan con cognomi comuni

C’è un detto in Corea: “se lanci un sasso, è probabile che colpisca un Kim, un Lee o un Park”. Questo perché sono i cognomi più comuni, coincidono con circa il 60% della popolazione!

Kim (김)

Lee (이)

Park (박)

Choe (최)

Jang (장)

Seo (서)

Han (한)

Cho (조)

Kang (강)

Jeon (정)

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